Guarire l’eritema solare
Alimentazione squilibrata, ipersensibilità alimentari, infiammazione da cibo, assenza di antiossidanti e inquinamento sono tra le cause più frequenti che predispongono alla comparsa di un eritema solare.
È un’infiammazione della pelle che compare dopo le prime esposizioni al sole nei soggetti con una peculiare sensibilità. La pelle presenta chiazze in rilievo, con aspetto a grattugia; le aree più colpite sono in genere il petto e il volto, comunque quelle più esposte al sole.
Talvolta però la reazione eritematosa si diffonde all’intera superficie del corpo, anche se l’area direttamente esposta è limitata.
Quasi sempre l’eritema provoca un intenso prurito. Dopo qualche giorno tende a recedere spontaneamente con il progredire dell’abbronzatura.
Questo tipo di sensibilità al sole sembra esprimere, più che una reattività locale, un vero e proprio stato di alterazione dell’organismo, in cui giocano un ruolo importante le possibili ipersensibilità alimentari, l’infiammazione da cibo, l’inquinamento ambientale e l’uso di alcuni farmaci come la pillola o gli antibiotici.
Questa fastidiosa forma cutanea rappresenta comunque un classico esempio di “patologia da sommazione di stimoli”. I raggi del sole infatti agiscono sull’organismo, infiammandolo, e se sotto pelle esiste già una discreta infiammazione subclinica, come in presenza di una ipersensibilità alimentare, questa non fa altro che accentuarsi in modo evidente.
Negli anni scorsi l’importanza di una dieta corretta per il trattamento dell’eritema solare si è evidenziata quasi in modo casuale. Molti pazienti che studiavano le ipersensibilità alimentari o cercavano risposta ai loro problemi di allergia con un RecallerProgram tornavano all’osservazione medica segnalando la scomparsa o la riduzione dell’eritema nel periodo in cui stavano seguendo la loro dieta personalizzata.
Per questo motivo quindi, quando l’eritema solare compare in modo inaspettato in persone che per anni si sono serenamente esposte al sole senza alcun problema, la valutazione gli aspetti legati all’infiammazione da cibo è fortemente consigliata.
In genere gli alimenti più coinvolti in questo tipo di problema sono latte, salicilati naturali e sale. Una diagnosi di ipersensibilità alimentare può essere effettuata anche attraverso RecallerProgram, test sempre più diffuso nelle farmacie italiane che consente di ottenere, attraverso un finger test (piccola puntura sul polpastrello) una diagnosi accurata dei Grandi Gruppi Alimentari cui si risulta non tolleranti.
Con un’attenta dieta di rotazione, fatta senza eliminare alcun alimento e spesso in modo molto leggero (può bastare in molti casi la effettuazione di un paio di giorni di dieta alla settimana) nei mesi precedenti l’esposizione prolungata al sole, l’intensità dell’eritema si riduce al minimo, e in molti casi non si presenta affatto: spesso l’interessante effetto collaterale di sgonfiarsi e di perdere peso rende piacevole alle persone soprappeso la preparazione alla esposizione estiva ai raggi solari.
I soggetti che seguono questo tipo di trattamento non sempre guariscono del tutto, ma spesso osservano che il loro eritema solare è pienamente sotto controllo, e che solamente in caso di “esagerazioni” alimentari si accentua o si ripresenta.
Una delle formulazioni più interessanti per il trattamento delle lesioni cutanee (eritema, piccola ustione, arrossamento da sole, abbronzatura eccessiva) e per la regolazione degli effetti della abbronzatura è la crema Ciderma, utilizzabile per applicazioni dirette sulla pelle.
Il supporto terapeutico con Histaminum 9 CH, alla dose di 3 granuli 3-4 volte al giorno, oltre alla integrazione con Coenzima Q10 o Ubichinone (tra 15 e 60 mg al giorno, in relazione alla gravità dell’eritema; a partire da un mese prima e per tutta la durata dell’esposizione solare) forniscono un ulteriore supporto al controllo della patologia.
Histaminum 9 CH è spesso sufficiente a controllare la reazione anche da solo, basta prenderne 3 granuli un paio di volte al giorno nel giorno o nei due giorni precedenti l’esposizione solare e poi appunto 3-4 volte in giornata nei giorni in cui ci si espone al sole in modo più intenso.
Spesso il suo uso si può affiancare anche ad altri rimedi omeopatici, da scegliere in relazione al tipo di caratteristiche dell’eritema come indicato qui di seguito:
- Apis mellifica: le zone arrossate sono rosee, sollevate e calde; c’è desiderio di metterci sopra del ghiaccio, e si sente una sensazione locale di aghi o spilli.
- Belladonna: ci sono 2 possibilità, o si formano degli arrossamenti puntiformi come se uno avesse la scarlattina, oppure si determina un arrossamento generale con calore intenso locale, e senso di espandere il calore a distanza.
- Rhus toxicodendron: serve per le situazioni in cui si crea la cosiddetta “pelle a chiazze di leopardo”, con arrossamenti che confluiscono uno con l’altro a dare il caratteristico disegno; è in genere presente un intenso prurito che non migliora grattando, e migliora un poco mettendoci sopra qualcosa di caldo.
La loro assunzione va continuata per qualche giorno dopo l’inizio dell’esposizione.
Come forma di pronto soccorso, i bagni in acqua tiepida con amido di riso possono dare un po’ di sollievo.
In generale, finché l’eritema è fastidioso, conviene rimanere all’ombra e indossare vestiti leggeri di fibre naturali. Localmente si può poi dar sollievo alle lesioni con una lozione preparata diluendo 10 gocce di Calendula TM e 10 di Urtica TM in una tazza d’acqua, oppure utilizzare la già citata crema Ciderma.
Sempre a titolo preventivo, da 10 giorni prima dell’esposizione solare, si può assumere Ribes nigrum 1D (30-40 gocce per due volte al giorno se non si è intolleranti ai lieviti) oppure Olio di Ribes nero in perle o dell’Olio di Perilla. L’azione di questi due oli è complementare e spesso l’assunzione contemporanea permette di ottenere risultai più rapidamente. Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Zerotox Ribilla di cui assumere una perla ai 3 pasti principali.
Troviamo interessante ricordare che oggi tutti i “bugiardini” delle case farmaceutiche segnalano la possibilità che l’estratto di iperico possa provocare la comparsa di eritema solare.
L’iperico, pianta dalle molteplici proprietà, costituisce una vera spina nel fianco delle case farmaceutiche, rappresentando una alternativa naturale e sana all’uso di moltissimi psicofarmaci.
La reale possibilità che l’iperico faciliti la comparsa di eritema solare alle dosi usualmente consigliate (600-900 mg di estratto secco al giorno) è veramente ridotta. Non può essere esclusa, ma è paragonabile alla possibilità indotta da due bicchieri di vino o da 2 pompelmi spremuti. Sicuramente inferiore a quella degli antibiotici usati in contemporanea alla esposizione al sole.
Pertanto la normale cautela che noi suggeriamo per chi lo sta assumendo è di essere consapevole della possibilità che ci sia una reazione (rara e non così frequente come viene fatto credere) e di sospenderlo se per caso comparisse una reazione in tal senso ma suggeriamo di leggere l’articolo su sole e iperico che aiuterà molte persone a capire che tipo di conflitto esista tra il mondo della medicina naturale e quello della medicina farmacologica e a quale tipo di pressioni il consumatore viene normalmente sottoposto.