Resistenza insulinica: gli strumenti vincenti per dimagrire

di Davide Maiocchi - Nutrizionista
28 Ottobre 2014
Resistenza insulinica: gli strumenti vincenti per dimagrire

DOMANDA

Ho 29 anni e non riesco a dimagrire per via dell’insulino-resistenza. Da un mese prendo la metformina. Ho sentito vari dottori, ma niente. Devo perdere 30 chili per stare bene. Avete qualche suggerimento da darmi? Grazie.

RISPOSTA

Gentile Lettrice,

l’insulino resistenza è l’incapacità da parte delle cellule del nostro organismo di rispondere in maniera adeguata allo stimolo insulinico, non permettendo al glucosio di essere utilizzato correttamente dalle cellule.

Questa condizione, che causa tra l’altro anche un aumento della concentrazione degli zuccheri nel sangue (iperglicemia) e di conseguenza anche alti livelli di insulina in circolo, può essere legata sia a fattori genetici, sia alla conduzione di una vita sedentaria (con scarsa o nulla attività fisica), che può dare origine al sovrappeso e nei casi più gravi a obesità.

Anche eventuali reattività individuali nei confronti dei grandi gruppi alimentari, se non gestite in modo corretto, sono in grado di aumentare i livelli di infiammazione dell’organismo, agendo come potenti segnali che bloccano il dimagrimento.

La soluzione è rappresentata da un corretto stile di vita e da un’alimentazione di segnale che sia in grado di trasmettere dei messaggi specifici e funzionali all’organismo, per permettere di gestire al meglio il bilancio degli zuccheri e avere un’attivazione metabolica funzionale.

L’obiettivo principale è capire come mantenere un livello glicemico ottimale per far si che l’insulina venga secreta correttamente ogni qual volta si innalzi il livello di glucosio ematico, agendo in due direzioni: da un lato sul metabolismo delle proteine (costruendo muscolo) e sull’altro su quello dei grassi (diminuendone l’accumulo).

Il pasto più importante in quest’ottica è la prima colazione, che deve essere fatta sempre (se la salto non faccio altro che peggiorare la condizione di resistenza insulinica presente) e in modo equilibrato, con frutta fresca di stagione, dei carboidrati integrali e una buona fonte proteica.

L’abbinamento strategico degli elementi appena descritti ha la funzione di gestire la glicemia evitando in questo modo picchi di iper e di ipoglicemia reattiva che risulterebbero essere estremamente dannosi per la salute.

L’altra importante funzione di una prima colazione fatta in modo sano e bilanciato, è quella di inibire la produzione di citochine pro-infiammatorie che rallenterebbero il processo di dimagrimento.

Una manciata di frutti di bosco con dei cereali integrali, accompagnati da una tazza di latte di soia con un po’ di cannella (che tra l’altro ha un effetto ipoglicemico) e una manciata abbondante di noci insieme a della ricotta o a un uovo sodo, sono il punto di partenza per impostare un percorso di dimagrimento corretto.

La scelta dei soli cereali integrali da consumare a ogni pasto nell’arco della giornata (dalla pasta al pane, dalle fette biscottate al riso integrale) dovrà essere l’unica soluzione per gestire correttamente il metabolismo degli zuccheri; inoltre l’integrale contiene una quota di proteine maggiore rispetto al cereali raffinati e di conseguenza è in grado di gestire in modo più specifico, e lento, l’assorbimento degli zuccheri a livello del sangue, favorendo una maggiore sazietà e quindi una migliore gestione del peso corporeo.

Altro aspetto fondamentale per permettere di attivare il metabolismo e migliorare la sensibilità insulinica è l’attività fisica svolta in modo costante e continuativo; è stato dimostrato che un miglioramento della sensibilità all’insulina potrebbe essere misurata dopo una singola sessione di esercizi sia in soggetti sani che in soggetti con obesità e diabete.

In conformità con questa evidenza, l’American Diabetes Association e l’American College of Sports Medicine hanno formulato raccomandazioni per quanto riguarda l’attività fisica, che includono attività aerobica a intensità moderata per almeno 150 minuti a settimana o esercizio aerobico vigoroso per almeno 90 minuti a settimana.

Nel nostro studio SMA di Milano consigliamo l’esecuzione di un test come Recaller o BioMarkers che è in grado di misurare in modo specifico l’infiammazione da cibo presente attraverso la misurazione dei livelli di due citochine, che, se elevate, si correlano molto spesso a una condizione di resistenza insulinica: il BAFF e il PAF.

L’ attività fisica praticata in modo costante e continuativo, una colazione abbondante e equilibrata e la scelta dei cereali integrali, sono gli strumenti vincenti per permettere di dimagrire in modo sano e piacevole.