Per battere il diabete bastano poche piccole mosse
Piccoli, minuscoli cambiamenti nello stile di vita, riducono grandemente il rischio di diabete in chiunque li pratichi. Bello.
Solo che restano parole. E finché si tratta di parole nessuno muove nulla e tutto resta uguale: i cambiamenti devono diventare parte concreta della quotidianità di chi ne è interessato. Solo così potranno davvero entrare nella vita di ciascuno.
Alvar Aalto, celebre architetto, faceva così e si prodigava nel conoscere i clienti, prima di progettare la casa. Allo stesso modo il nutrizionista, il medico, il dietologo dovrebbe impegnarsi a conoscere il paziente per personalizzare il più possibile quegli interventi che permettono un reale cambiamento nel benessere dell’interessato.
Da anni questo viene fatto nello centro SMA di Milano, adattando ogni piccolo intervento alla vita del singolo paziente, mirando alla massima personalizzazione del progetto e rendendo al paziente il più semplice possibile far entrare ogni minima variazione con facilità all’interno della propria casa, dei propri pensieri e dei propri desideri quotidiani.
L’efficacia di tale sistema è stata validata, tra gli altri, da un recente studio che, a Edimburgo, ha valutato un intervento nutrizionale e sullo stile di vita adattato alle abitudini del paziente, rispetto ad un altro che non lo era.
Ovviamente il primo tipo d’intervento, quello personalizzato, è risultato nettamente più efficace del secondo.
Uno degli elementi fondamentali per il controllo del rischio di diabete è, ad esempio, l’abbinamento a ogni pasto di carboidrati e proteine.
È evidente che suggerire a un italiano di aggiungere un bel po’ di formaggio (proteine) sulla propria pasta al sugo (carboidrato) sortirà un effetto diverso dal comunicare la necessità (inutile) di cominciare a seguire una dieta a base di sola insalata verde e tofu (formaggio giapponese fatto con la soia, proteico).
Le indicazioni devono essere comprensibili per ciascuno e da ciascuno facilmente e felicemente applicabili.
Al paziente che da giovane sognava di correre una maratona si darà tutto il supporto per tornare il più vicino possibile al proprio sogno, anche qualora la persona in questione pesasse 190 chili.
Viceversa, a una persona particolarmente interessata alla meditazione, alla ricerca interiore, si otterrà maggiore successo suggerendo lo yoga o un’arte marziale. È così che l’attività fisica si scopre piacevole.
Ciascuno ha già dentro di sé le solide fondamenta della propria salute, i propri sani desideri sono già lì e aspettano solo che qualcuno li sfiori, stimolandoli a tornare al proprio posto nella costruzione di una salute serena, felice e soddisfatta.