Cistite, disturbo tanto femminile
Sono moltissime le donne che vanno soggette a episodi acuti di cistite, che sovente si alternano a problemi di candidosi.
Molti fenomeni irritativi di questo tipo possono essere legati, fra l’altro, ad alterazioni della flora batterica intestinale, a colite e all’assunzione non sempre opportuna di antibiotici o di farmaci antimicotici.
L’infiammazione della vescica viene però tradizionalmente trattata proprio con dosi massicce di antibiotici o sulfamidici: un approccio che raramente tiene conto delle cause reali che hanno scatenato il disturbo e dei casi, sempre più frequenti, in cui il problema tende a cronicizzarsi o a ripetersi.
Se consideriamo che una delle più significative emergenze sanitarie di questo inizio millennio è proprio la resistenza batterica agli antibiotici (anche senza voler citare altri rischi importanti), non stupisce che questi preziosi medicinali finiscano spesso per rivelarsi inadeguati anche quando la cistite da trattare sia effettivamente di tipo batterico.
Per arginare il problema, vale certamente la pena di rivolgersi ai rimedi naturali, che agiscono efficacemente su qualsiasi tipo di cistite.
Concause frequenti
In presenza di un’infezione cronica o ricorrente, è opportuno sapere che la condizione può essere sostenuta da uno stato di infiammazione diffusa e persistente, che occorre trattare per poter poi agire efficacemente sull’infezione (sia con gli antibiotici sia con mezzi alternativi).
Va inoltre considerata la possibile presenza di elementi di disturbo di tipo tossico sull’organismo, quali depositi di metalli pesanti derivanti dall’inquinamento ambientale, dalla presenza di otturazioni in amalgama o di protesi di tipo ortopedico, dall’assunzione di medicinali.
Sugli elementi di disturbo si può intervenire con integrazioni di vitamine e oligoelementi destinate ad accentuare le risposte difensive del sistema immunitario e con una dieta adeguata, rispettosa del Profilo Alimentare Personale, che contribuisca a ridurre lo stato di infiammazione persistente.
Non dimentichiamo poi che l’irritazione della vescica può avere cause lontanissime dall’infezione batterica: può bastare che della renella inizi a scendere lungo l’uretere per provocare gli spasmi caratteristici di questo disturbo. La presenza di sangue nelle urine va sempre riferita al medico, ma è un evento molto frequente anche in forme cistitiche non gravi e non deve destare eccessiva preoccupazione.
Anche la cistite cronica sostenuta da germi abitualmente presenti nell’intestino (colibacillosi), che si trasferiscono dall’ano alle zone urinarie e genitali, va trattata riequilibrando prima di tutto l’intestino, quindi impostando la dieta più idonea a ridurre l’infiammazione locale e a incrementare le capacità difensive dell’intestino.
Interventi risolutivi
Accanto i rimedi suggeriti nell’approfondimento dedicato alla cistite, è quasi sempre vantaggioso un intervento sul piano alimentare (una possibilità da non trascurare, in questo caso, è l’effettuazione di un’indagine mirata sulle reattività più frequenti in questi casi).
Qualunque alimento può essere corresponsabile delle infiammazioni croniche delle mucose, ma su base statistica appare significativa per la cistite, come pure per le vaginiti, la responsabilità dello zucchero.
È consigliabile in generale l’adozione di una dieta a base di molti alimenti freschi e naturali e la riduzione dei cibi ad alto contenuto zuccherino, che tendono a sostenere i processi alla base di molte infezioni. Molto indicato cominciare ogni pasto con delle verdure crude per potenziare il sistema immunitario a livello intestinale.
In presenza di reattività alimentari va impostata con l’aiuto del medico un’opportuna dieta di rotazione. In molti casi, quando il trattamento dietetico è insufficiente a risolvere il problema, riesce però a rimettere il paziente in condizioni di rispondere alla terapia antibiotica.
Un altro strumento da considerare per le cistiti croniche sono le integrazioni vitaminiche e minerali, in particolare di rame, zinco, manganese, vitamina A o betacarotene e vitamina C. Una miscela di oxiprolinati adatta può essere così composta: Manganese 30 ml, Rame 90 ml, Zinco 90 ml, Magnesio 30 ml, Litio 30 ml, Pidione C 30 ml (di questa se ne possono prendere 2 cucchiai da 5 ml al giorno per almeno 1 mese).
In fase acuta, bere molta acqua pura (o tisane di malva), almeno un bicchiere ogni 20 minuti, è indispensabile per favorire la purificazione dell’organismo, diluire le urine e ridurre lo stato di infiammazione.
È buona norma, in caso di cistiti frequenti, imparare a urinare ogni volta che si presenta lo stimolo: i batteri trattenuti tendono a riprodursi.
Ogni volta che sintomi quali febbre e interessamento generale dell’organismo facciano sospettare una cistite batterica, è opportuno assumere del rame (2-3 cucchiaini al giorno) almeno fino a quando sarà scesa la febbre.
Se invece il problema è più probabilmente collegato a spasmo, contrattura o renella, l’integrazione più adatta è una miscela di oxiprolinati di Magnesio 60 ml, Litio 30 ml, Manganese 15 ml, Cobalto 15 ml (3 cucchiaini da 5 ml al giorno).
Anche in caso di cistite cronica sono necessarie assunzioni quotidiane di una dose di rame (meglio come oxiprolinato), anche per lunghi periodi, fino alla normalizzazione delle urinoculture, da associare alla formulazione segnalata più sopra.
In caso di colibacillosi, può essere utile integrare l’alimentazione con yogurt, fermenti lattici, vitamina C, bioflavonoidi e vitamina A; è possibile, inoltre, “ripulire” l’intestino con una dose del rimedio omeopatico Oxyurus vermicularis 200 CH.