Prova costume e amicizia col cibo: per essere pronti e sani
Ecco la primavera e con essa le prime volontà rispetto alla prova costume. La domanda che chi ancora non abbia trovato una vera soluzione alimentare si pone è “come faccio a togliere la cellulite e a rimettermi in forma dopo l’inverno?”. La soluzione esiste ed è fatta di segnali che puntino all’innalzamento del metabolismo, alla modulazione dell’infiammazione e al miglioramento della sensibilità insulinica (quella del grande obeso, per capirsi).
Come si fa? Innanzitutto si fa sport. E poi si mangia.
Lo sport è uno degli strumenti più utili in possesso delle persone che permetta gestire la resistenza insulinica (il movimento e l’utilizzo della muscolatura fa sì che i canali dello zucchero siano esposti sulle membrane, permettendo così la proficua utilizzazione dell’energia), di innalzare il metabolismo (aumentando quindi i consumi dell’intera giornata), e di gestire l’infiammazione (e in questo modo anche la ritenzione idrica).
Che si tratti di palestra, di corsetta al parco o vicino a casa o di camminata veloce e protratta, poco cambia. Il punto è farla in maniera continua (senza fermarsi durante l’allenamento) per almeno mezz’ora tutti i giorni o per almeno un’ora, almeno tre volte alla settimana.
L’allenamento suggerito in questo caso è quello aerobico, per quanto, da poco, anche l’esercizio più impegnativo e meno protratto è stato riscoperto utile in questo tipo di percorso.
Un’ora di esercizio aerobico fa sì che il metabolismo basale al termine sia praticamente raddoppiato rispetto a quello di inizio allenamento. Tale aumento impiegherà circa 48 ore per tornare al livello di partenza. Ciò significa che facendo attività fisica di nuovo prima che sia passato questo tempo, come nel caso delle tre ore settimanali di esercizio o della mezz’ora quotidiana, il risultato è quello di un innalzamento successivo che permette di aumentare i consumi in maniera efficace e sana.
Esiste però tutta una categoria di persone, quelle tipiche che si trovano in palestra, che fanno sport (corrono corrono) sempre e comunque e che sempre e comunque non dimagriscono. In questo caso, la soluzione è ancora più semplice: ed è mangiare. Se infatti si vive in una condizione di ristrettezza calorica importante, l’organismo che ha fondamentalmente e quasi gli stessi geni del suo antenato paleolitico, si sentirà in una condizione di carestia che determinerà la propria necessità di trattenere il grasso e consumare il muscolo, ovunque sia possibile.
L’organismo ragiona in termini conservativi, il che significa che se le calorie inserite sono poche in maniera protratta, il metabolismo basale sarà abbattuto fino a consumare un pochino meno di quello che si inserisce (bisogna sopravvivere). Ecco perché tutte le diete solamente restrittive fanno comunque perdere peso solo fino ad un certo punto, anche se la persona, di grasso da consumare ne avrebbe ancora.
Per alcuni, l’indicazione “mangiare” potrebbe essere più che sufficiente. Per altri invece, una attenzione più completa al modo di mangiare potrebbe essere essenziale. Il fatto di fare prima colazione in maniera abbondante e completa, ad esempio, si è dimostrato uno dei mezzi più potenti nella modulazione del peso corporeo e della propria forma fisica. Fare una colazione abbondante modula la fame, lo stress, e tiene alto (o più alto) il metabolismo di cui sopra.
A questo si aggiungano gli elementi di controllo dell’infiammazione, ad esempio attraverso la rotazione degli alimenti eventualmente suggerita e controllata da un test specifico, l’uso di frutta e verdura cruda e di antiossidanti, la scelta di carboidrati integrali, e l’abbinamento sempre presente di carboidrati e proteine ai pasti, in modo tale da ridurre l’impatto dell’insulina.
Tali sono le indicazioni che rendono assolutamente fittizia la promessa del “l’unica per dimagrire è non mangiare” e che lasciano invece aperta la porta ad una regolazione del proprio stile di vita e della propria alimentazione che sia funzionale, semplice e mantenibile.
Seguendo indicazoni di questo tipo, il risultato non sarà solo quello della prova costume superata, ma anche quello di una prova tuta da sci in condizione smagliante, e di una ritrovata serenità e amicizia col proprio corpo, e con l’ambiente (cibo compreso).