La dieta? Funziona di più se non è restrittiva
“Appena mi metto a dieta mi viene una fame…”, è una delle frasi che più si sentono in chi decide di mettersi a “dieta”.
Oggi si sa che è proprio così: non è ancora totalmente noto quale sia il meccanismo di partenza, ma le evidenze sperimentali indicano non solo una ricerca compulsiva del cibo, e soprattutto del cibo più grasso e calorico, in chi si sia dichiarato a “dieta” (si spiegherà a seguire la presenza delle virgolette), ma anche un aumentato senso di colpa nelle stesse persone.
La fregatura per chi si inserisce in un contesto restrittivo (e poco sensato) è quindi doppia: da una parte la ricerca inconscia di cibo meno salutare o comunque “meno consono”; dall’altra un maggior senso di colpa, che si rivela per nulla un toccasana, giacché conosciamo bene le relazioni tra umore e sistema immunitario.
Si consideri che tra i primi atteggiamenti di chi si mette “a dieta” ci sia generalmente una riduzione della colazione e dei pasti principali, secondo una malaugurata e poco scientifica idea secondo cui la ristrettezza calorica sia il meccanismo più efficace per dimagrire ed essere sani e belli.
La ristrettezza calorica fa invece sì perdere peso (talvolta), ma a fronte di una riduzione minima del grasso corporeo e massiva del muscolo, con abbassamento importante del metabolismo.
Una dieta restrittiva, inoltre (anche perché generalmente non fondata su elementi di essenziale controllo dell’umore e della fame quali l’associazione di carboidrati e proteine), mette l’organismo in una situazione di fame atavica in cui anche mangiare qualcosa in più sia percepito come “necessità primaria” e quindi sdoganato in primo termine per poi, “ripresa coscienza”, provocare sensi di colpa.
Eppure il modo per perdere peso in maniera sensata e positiva, come da anni viene insegnato nel nostro centro di Milano, stimolando la salute delle ossa, degli ormoni, della muscolatura e dell’attenzione, c’è e si chiama “dieta che funziona“. Si tratta fondamentalmente di ogni stile alimentare che metta insieme serenità, sazietà, sport e piacere, con conseguente salute.
Se si pensa che una dieta del genere non possa esistere, si faccia una considerazione nei confronti di come una prima colazione ben fatta e abbondante stimoli il metabolismo e controlli efficacemente sia la fame che lo stress.
La stessa cosa vale per l’abbinamento di carboidrati e proteine che protegge dai così insensati crolli glicemici che seguono di poco un pasto anche ricco ma di soli carboidrati, e per lo sport che fa bene all’umore, al metabolismo, ai muscoli e al dimagrimento vero.
Sentirsi liberi di mangiare ha il suo ruolo nel mantenimento di uno stato di salute buono e duraturo, sapendo che anche il dolce proibito può invece avere il suo ruolo sereno e addirittura far dimagrire, all’interno del proprio contesto migliore di utilizzo.
Non ci sarà nemmeno più bisogno di trovare la scusa del “comincio lunedì” per mettersi a dieta.