L’uomo ideale è divertente
“Sinceramente, ma che ci trovi in quel tizio?” “Mi fa ridere” rispondeva un’insospettabile Jessica Rabbit. Certo, una donna non sceglie di stare con te perché la fai ridere, però essere divertenti aiuta.
Lo sappiamo da sempre ma, nonostante lo scetticismo maschile, il dato non è più in discussione: uno studio condotto presso la Stanford University School of Medicine lo conferma sul piano scientifico. La preferenza delle donne per gli uomini capaci di farle ridere trova un riscontro nella fisiologia dei meccanismi cerebrali.
Lo studio, svolto su un gruppo di bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni, ha registrato con risonanza magnetica l’incremento di attività in diverse aree del cervello in risposta alla visione di videoclip di natura umoristica, positiva o neutra, e ha permesso di osservare una inequivocabile differenza di genere nell’apprezzamento dell’umorismo.
Benché la differenza fosse già stata descritta in numerosi altri studi su individui adulti, questo è il primo a indicare come il cervello femminile – più di quello maschile – si attivi in risposta a ciò che trova divertente già a partire dall’infanzia.
Anche se l’attrazione esercitata dalla simpatia è chiara per ogni donna, nel corso degli anni molti studiosi hanno dibattuto la questione in modo approfondito, giungendo in gran parte a conclusioni di natura evolutiva, cioè collegate alla selezione del partner più adeguato in vista della riproduzione.
Questo non significa che, mentre socializziamo davanti a un aperitivo stiamo pensando razionalmente a procreare con l’esemplare umano che abbiamo davanti. Ma che la nostra biologia, spesso, sceglie per noi, o meglio scavalcando allegramente considerazioni di altra natura, anzi seguendo la sua logica ineccepibile anche quando scegliamo un partner per una sola notte.
Nello specifico, si segnalano diversi esperimenti di natura psicologica che hanno collegato il senso dell’umorismo a un buono stato di salute fisica ed emotiva (in particolare in termini di resilienza, di risposta allo stress e di funzionamento del sistema immunitario), ma anche a migliori facoltà cognitive.
Altri lavori sperimentali hanno registrato come, in contesti romantici, le femmine tendano a “valutare” e i maschi a “produrre” le offerte umoristiche. (Cosa che, effettivamente, possiamo osservare in molte situazioni sociali.)
A questi dati di base si può aggiungere, come segnalano gli autori dello studio, che il senso dell’umorismo acquista un peso speciale nel contesto delle relazioni uomo-donna se consideriamo che la depressione è un disturbo che colpisce le donne in misura doppia rispetto agli uomini.
Insomma, che un uomo possa essere un potente antidepressivo, si sa. Ma se non è divertente ci esponiamo a un rischio maggiore di stress relazionale, con ricadute negative sul sistema immunitario.
In attesa dell’uomo giusto (o della donna più attraente sulla piazza), allora, vale la pena di ricordare tutti gli antidepressivi “fai da te” e i supporti naturali per sviluppare il buon umore, dall’attività fisica piacevole all’alimentazione equilibrata.
Perché, anche se “divertente” non è ai primi posti tra le qualità che gli uomini cercano nelle donne, “vagamente depressa” è sicuramente tra gli ultimi.