Lo iodio 131 dopo un anno: per non dimenticare Fukushima
Ricordo di avere passato tutto il sabato cercando nelle farmacie di Milano dello Ioduro di Potassio. Il disastroso terremoto e lo tsunami successivo avevano provocato distruzione e morte, ma erano andati anche oltre, superando l’arroganza dell’uomo nel credere di possedere la Natura e di esserne più forti.
Lo scoppio della centrale nucleare di Fukushima avvenne a dispetto di tutte le previsioni, perché la Natura arriva sempre a fare qualcosa di diverso dal previsto, irridendo il tentativo dell’uomo di mantenerla nei suoi canali conosciuti.
Quel sabato – era passato solo un giorno da venerdì 11 marzo 2011 -, mentre arrivavano notizie incerte e talvolta contraddittorie, io cercavo per me e per la mia famiglia dello Ioduro di Potassio, sostanza indispensabile per la prevenzione dei danni tiroidei provocati dallo Iodio 131, il primo prodotto della fusione nucleare rintracciabile nell’atmosfera e trasferibile a distanza.
Dopo Chernobyl vi fu una strage di problemi tiroidei lungo la strada percorsa dalla nube radioattiva, e con il senno di poi volevo iniziare a prevenire i possibili danni seguendo gli eventi. Però lo Ioduro di Potassio non si trovava, e pur essendo una sostanza “Fondamentale” che ogni farmacia dovrebbe tenere a disposizione sempre, ho avuto modo di trovarne una minima quantità solo al dodicesimo tentativo…
Un segno della scarsa attenzione del nostro governo di allora ai bisogni del paese. Nei giorni a venire le difficoltà nel reperire il prodotto che di fatto non si è mai dovuti arrivare ad usare, ma che era indispensabile tenere preventivamente a portata di mano, sono cresciute a dismisura. I dati di riferimento ministeriali per potere conoscere i diritti di ogni cittadino sono scomparsi dalla rete per molti giorni ed oscurati alla vista del pubblico come nelle peggiori dittature.
Oggi stiamo affrontando una situazione sufficientemente monitorata e sicura, con la certezza che Fukushima sta continuando ad immettere nell’ambiente, soprattutto in mare, radionuclidi che innalzano la radiaottività ambientale mondiale di un poco e continuano a creare devastazione locale. Eppure l’evidenza di dati conoscibili che vengono sottratti alla vista da organi istituzionali è ancora davanti a tutti.
La riflessione su quanto è avvenuto e ancora sta avvenendo deve mantenere vivo il nostro impegno a mantenerci vivi. A lottare per difendere il nostro diritto all’informazione e ad un mondo più sano e sostenibile.
Contro Fukushima hanno “perso le corna” in tanti. Ci sono stati “cadaveri” eccellenti, ministri che hanno perso la loro battaglia e primi ministri che hanno iniziato il loor declino; responsabili del settore nucleare (scienziati e oncologi davvero illustri) che ci hanno perso la faccia mostrando finalmente i loro veri obiettivi.
Fukushima ci ha insegnato e ci sta insegnando ancora delle cose molto importanti. Il nostro pensiero va a chi ha sofferto di questa tragedia in modo immediato e a tutti noi che ne patiremo nei secoli prossimi gli effetti. Un pensiero e un ricordo per non dimenticare e per continuare ad essere focalizzati sulla sostenibilità del nostro pianeta.