Come mantenere attivo il metabolismo se si lavora su turni?
DOMANDA
Ho letto un articolo che metteva in guardia dal dormire poco e tra gli effetti della privazione di sonno c’era anche l’aumento di peso. È proprio vero? Come fare se per lavoro si fanno turni di notte? Grazie per il vostro aiuto.
RISPOSTA
Caro lettore,
le informazioni che ha letto e che ci riporta sono corrette: esistono numerosissimi studi sul ruolo del sonno nel mantenimento di una giusta condizione di benessere.
Gli effetti di una poca regolarità del sonno vanno dalla riduzione delle funzionalità cognitive alla riduzione delle capacità produttive, passando per un incremento del rischio di ammalarsi per malattie cardiovascolari.
Come suggerito in diversi articoli di Eurosalus la chiave giusta per interpretare questo meccanismo è la lettura dei “segnali di pericolo” che riceve l’organismo da un prolungato stato di veglia.
La restrizione del sonno era legata in passato solo a meccanismi difensivi, di allarme. Ancora oggi anche se non siamo più nel paleolitico, i geni del nostro organismo rispondono ai segnali di pericolo, come appunto la mancanza di sonno, mettendo in atto tutti i meccanismi di risparmio energetico e del relativo accumulo di grasso.
Puntare dritto sui segnali positivi che sono legati all’assunzione di cibo e che permettono di potenziare i nostri ritmi circadiani.
Qualità del cibo, movimento fisico e controllo dell’infiammazione da cibo sono temi a noi molto cari da sempre. Nel nostro sito è possibile scaricare un piccolo opuscolo che raggruppa, con indicazioni semplici, i cardini per una corretta attivazione metabolica.
Dal primo pasto dopo il risveglio, anche se consumato ad un orario insolito. Il brunch ovvero un pranzo/colazione è ormai nel menu di molti locali pubblici e può costituire un momento di piacevole ricerca di benessere.
Se poi l’alternanza dei turni rende difficile un apporto alimentare corretto, preso come punto di riferimento il primo pasto dal risveglio (che va comunque previsto ricco ed abbondante), l’occasione può essere utile per puntare ad una giornata più ridotta negli apporti.
Un fase di digiuno breve seguito da una ripresa nel giorno successivo di un’alimentazione con intake adeguati può modulare infiammazione e aumento di massa grassa.
E se la stagione invernale per molti è un deterrente da una attività fisica regolare, il freddo è in realtà un valido alleato nei meccanismi di attivazione metabolica.
Con un piccolo slalom tra i turni, godere di un’ora all’aria aperta aiuta il giro vita e stimola anche l’esposizione solare, potente attivatore della vitamina D che scarseggia nei mesi invernali.
Le iniziative dei parchi cittadini sono numerosissime: dai gruppi di cammino distribuiti in vari orari del giorno all’offerta di spogliatoi in cui cambiarsi.
Con semplici strategie quotidiane anche il turno più difficile sarà un gioco da ragazzi!