Sindrome dell’intestino irritabile o disagio infiammatorio cronico? Bisogna muoversi
La medicina è piena di patologie così definite a “eziologia infiammatoria” tra le quali troviamo l’intestino irritabile (Inflammatory bowel desease, Malattia infiammatoria dell’intestino, in inglese), ma anche l’artrite, il Lupus Eritematoso Sistemico, l’asma, la dermatite, il Chron, la Colite ulcerosa e molte altre.
La riduzione di tale infiammazione è una delle strade per ridurre efficacemente il disagio e riscoprire il proprio equilibrio funzionale.
Come si riduce l’infiammazione? Il percorso che passa per un cambio del proprio stile di vita è sicuramente quello che meglio si adatta alle necessità dell’organismo: mangiare frutta e verdura fresca e cruda, lavorare sulla propria infiammazione derivante dalla scelta del cibo, e su quella che deriva da un cattivo abbinamento dello stesso, sono strade efficacemente percorribili e di ampio significato.
Abbinare carboidrati e proteine tutte le volte che si mangia, cominciare il pasto con almeno un pezzetto di frutta o verdura cruda, fare attenzione a ruotare gli alimenti seguendo la propria personale reattività (evidenziabile con RecallerProgram) sono semplici ed efficaci strumenti atti a ridurre l’infiammazione generale, compresa quella che genera il disturbo.
Chi soffre di tali patologie è spesso una persona che non si muove o che ad un certo punto della propria vita a smesso di farlo.
Lo sport, anche poco e blando, rappresenta uno degli strumenti più potenti che l’organismo abbia per modulare la propria infiammazione, essere stimolato dal punto di vista metabolico ed impegnarsi nella guarigione, quando necessaria, o nel mantenimento del benessere.
L’ultimo studio che ne parla, è pubblicato su Medical Hypotheses e prende in esame una delle possibili vie attraverso cui l’attività fisica svolgerebbe il suo ruolo di importante controllo sull’infiammazione, ipotizzando l’attivazione della via anti-infiammatoria colinergica come parte preponderante.
Bene quindi, per chi soffra di disagi di tipo cronico e infiammatorio, il controllo sulle scelte alimentari, sapendo e tenendo a mente che anche il movimento potrebbe essere la via per il proprio benessere e per migliorare in maniera sostanziale la propria qualità di vita, oltre che per prevenire l’insorgenza di tale tipo di disagio nel resto della popolazione.