In una dieta di segnale è corretto togliere i carboidrati a cena?
DOMANDA
Gentilissima Dottoressa, da qualche mese seguo le indicazioni della dieta di segnale aiutata da una nutrizionista. Nei vari libri che ho letto a riguardo è ribadita costantemente l’importanza di abbinare proteine e carboidrati, ma nel pasto serale della mia dieta sono previste le sole proteine insieme a frutta e verdura. Si tratta di un’impostazione corretta? Grazie.
RISPOSTA
Cara lettrice,
come le avrà spiegato la collega che l’ha presa in carico, le diete di segnale non si limitano a valutare solo il conteggio dei fabbisogni energetici e delle calorie da consumare, ma tengono in considerazione aspetti biochimici e ormonali che regolano il funzionamento dell’organismo.
Con le nostre abitudini alimentari e il nostro stile di vita possiamo, infatti, influenzare questi meccanismi di regolazione.
La composizione dei pasti, il corretto bilanciamento di carboidrati, proteine e lipidi, e la distribuzione dell’introito energetico della giornata in modo decrescente sono solo alcuni dei molteplici fattori che vengono considerati impostando una dieta di segnale.
Per agevolare il calo ponderale, la scelta di ridurre o evitare i carboidrati alla sera può essere vincente; non solo permette di alleggerire il pasto serale in termini energetici, ma anche di stimolare meno l’insulina, che in questo parte della giornata tende a favorire i processi di accumulo.
Infatti, parte del glucosio introdotto con la dieta viene utilizzato subito per svolgere le attività quotidiane (respirazione cellulare o tissutale), una parte viene trasformata in glicogeno (scorta muscolare) da cui è possibile generare glucosio durante uno sforzo muscolare, mente il glucosio in eccesso viene trasformato in lipidi, ovvero grassi di scorta (nel caso fossimo colti da una carestia improvvisa).
Nelle persone sedentarie o che svolgono attività fisica solo a livello amatoriale, che quindi non hanno la necessità ripristinare rapidamente le scorte di glicogeno muscolare depauperate durante intensi sforzi fisici, è tranquillamente possibile limitare i carboidrati a cena, a patto però di inserirli in modo corretto negli altri pasti della giornata.
Aver lasciato frutta e verdura, che contengono zuccheri, anche se in quantità limitata e con un indice glicemico medio (grazie alla presenza di fibra), garantisce una buona biodisponibilità del triptofano, precursore della serotonina, la cui sintesi è importante per una buona qualità del sonno.
Inoltre, la stimolazione moderata dell’insulina associata alla presenza di proteine magre a cena è importante per una corretta sintesi di GH, l’ormone della crescita. Il growth hormone ha infatti il suo picco di secrezione durante la notte ed è essenziale per garantire un buon tono muscolare e una buona massa ossea.
Perciò stia tranquilla e si affidi alle indicazioni della sua nutrizionista che saprà guidarla verso l’obiettivo, valutando di volta in volta i progressi fatti e i cambiamenti da apportare al vostro percorso.