Statine sotto accusa: meno infarti ma più insufficienze cardiache con i farmaci anticolesterolo
Alcuni arrivano a calcolare che i vantaggi offerti dalle statine in termini di riduzione di infarti, siano abbondantemente superati dal fatto che questi farmaci sarebbero tra i maggiori responsabili della epidemia mondiale di insufficienza cardiaca congestizia (o cronica) che è andata crescendo nel mondo in modo strettamente proporzionale all’uso delle statine, supportate in modo potente dalle industrie di produzione dei farmaci.
Vale la pena di ricordare che le statine sono il gruppo farmacologico in assoluto più venduto nel mondo, con livelli di fatturato enorme, e che la azione tossicologica delle statine sul muscolo è già nota e ha provocato numerosi decessi e il ritiro dal mercato di alcune statine.
I lavori scientifici sono numerosi: tra i vari citiamo quello dell’inglese Hargreaves IP (Drug Saf. 2005;28(8):659-76) e quello del gruppo statunitense di Albuquerque (Nawarskas JJ. Cardiol Rev. 2005 Mar-apr;13(2):76-9). In questi lavori viene documentata la carenza di Ubichinone (o Coenzima Q10) nei tessuti di chi viene trattato con statine.
Sappiamo come il Coenzima Q10 sia importante anche per l’eritema solare, per lo svolgimento efficace di attività sportiva e per facilitare l’azione di eliminazione di tossici come ad esempio il mercurio.
Sono indubbiamente tempi duri per le case farmaceutiche, e forse solo capendo questo aspetto diventa più chiara la recente azione di attacco nei confronti della medicina naturale e della medicina omeopatica.
Secondo i lavori di Golomb BA (Expert Opin Drug Saf. 2005 May;4(3):389-97) le persone più esposte alla carenza di coenzima Q10 sono gli anziani, e probabilmente molti dei danni vascolari che si verificano in queste persone vengono riferiti all’età che avanza, mentre probabilmente si tratta di effetti legati ai farmaci.
Tutti i lavori scientifici esaltano gli effetti positivi delle statine sulle malattie cardiovascolari acute (infarti) ma nessuno considera invece la possibilità che questo tipo di terapia determini altri danni, sempre di tipo cardiologico, ma diversi.
La semplice somministrazione di Coenzima Q10 (da 15 a 60 mg al giorno, da prendere magari a prima colazione) sembrerebbe sufficiente a controllare e impedire questi aspetti.
Segnaliamo, a beneficio di tutti, che dopo i 65 anni (e forse anche prima) chi ha il colesterolo alto non ha alcun bisogno di assumere farmaci.
Eurosalus ha già pubblicato numerosi articoli su questo tema, e in alcuni vengono indicati con chiarezza gli strumenti per capire se una persona ha davvero il colesterolo elevato, valutando il rapporto tra Colesterolo totale e Colesterolo HDL.