Probiotici e fermenti lattici per abbassare la pressione arteriosa
Per troppo tempo, gli unici motivi per cui si pensava di dover prendere probiotici e fermenti lattici venivano relegati alle diarree estive e ai trattamenti antibiotici prolungati.
Come se i probiotici servissero solo a rimettere un po’ in sesto un intestino aggredito da virus, batteri o farmaci.
Gli ultimi anni hanno consentito di capire che il microbioma intestinale (cioè tutti i batteri che vivono nell’intestino di ogni essere umano e ne garantiscono la sopravvivenza) è uno degli organi più importanti che esistano.
Quindi si sono scoperti importanti effetti della regolazione dei batteri intestinali, che vanno dalla riduzione dei fenomeni allergici, al controllo dell’infiammazione e ancora alla riduzione della tendenza all’ingrassamento.
Nei giorni scorsi un lavoro pubblicato online su Hypertension da un gruppo di ricercatori australiani ha evidenziato che l’uso per più di 8 settimane di un mix di probiotici ben fatto (che garantisca l’assunzione di un certo numero di ceppi batterici vivi ogni giorno) è in grado di ridurre significativamente la pressione arteriosa di soggetti ipertesi (Khalesi S et al, Hypertension. 2014 Jul 21. pii: HYPERTENSIONAHA.114.03469. [Epub ahead of print]).
In soggetti con la pressione arteriosa minima maggiore di 85 mm di mercurio il calo della pressione minima era anche più intenso.
Come dire che i probiotici non agiscono come un farmaco, ma in modo molto più intelligente, riducendo la pressione dove è necessario e non in modo indiscriminato.
Questo ridà valore al fatto che la regolazione della funzione intestinale, della relazione col cibo e del controllo dell’infiammazione sono tra gli elementi più importanti nel mantenere in equilibrio l’intero organismo.
Abbiamo ancora un mondo da scoprire. I risultati della regolazione dell’intestino, come noi da anni stiamo facendo attraverso percorsi terapeutici specifici, nella regolazione dell’assunzione alimentare e della flora intestinale si dimostrano le armi naturali più efficaci per cercare, ove possibile, di ottenere salute attraverso cambi di comportamenti e non sempre attraverso farmaci.