Colesterolo

Sinonimi: Ipercolesterolemia, Colesterolo alto, HDL, LDL, Colesterolo cattivo
di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico

Il colesterolo è veramente dannoso? La certezza che il colesterolo rappresenti il solo segnale di gravi future malattie cardiovascolari sta vacillando sempre di più e l’attenzione scientifica si sposta su altri aspetti che, più del colesterolo stesso, possono determinare le patologie cardiovascolari.

L’infiammazione è sicuramente alla base delle malattie cardiovascolari e il colesterolo ne rappresenta solo un possibile e non costante epifenomeno. 

Di contro, sono sempre più chiari i possibili rischi relativi all’uso indiscriminato delle statine, soprattutto per il sesso femminile, mentre si riconoscono i cambi di comportamento alimentare e di stile di vita come i migliori rimedi per evitare le patologie cardiovascolari, anche se il colesterolo talvolta rimane elevato.  

Per capire se davvero il valore di colesterolo segnalato dagli esami rappresenti o meno un problema, si devono confrontare i valori del colesterolo totale con quelli del colesterolo “buono” (HDL), come indicato nell’articolo “Il giusto valore di colesterolo“. Se il rapporto tra questi due valori è di 4,5 o inferiore per le donne, e di 5 o inferiore per gli uomini, il valore di colesterolo è corretto, anche se il colesterolo totale fosse elevato.

Di recente alcuni lavori hanno cercato di dimostrare che questi calcoli non sono rilevanti, rilanciando tutta la responsabilità sul colesterolo LDL (che è comunque alto anche quando è alto il colesterolo buono) ma le discussioni sollevate dal British Medical Journal sono sicuramente di maggiore rilevanza scientifica e muovono critiche molto pesanti a questo atteggiamento che sembra essere dettato solo da un sostegno al consumo di statine invece che dai bisogni di salute generale della popolazione. 

Il colesterolo ha la fama di essere uno dei grandi nemici della nostra salute. In realtà è una fama immeritata, perché il colesterolo svolge anche delle funzioni utili.

Le membrane delle nostre cellule sono fatte anche di colesterolo e il nostro cervello ne contiene quantità elevatissime senza le quali non potrebbe funzionare; molti ormoni sono prodotti nell’organismo a partire dal colesterolo come ad esempio dagli ormoni sessuali, il testosterone e gli estrogeni; sembra inoltre che il colesterolo abbia la possibilità di contrastare la produzione di radicali liberi nonché di controllare lo sviluppo di malattie degenerative, e inoltre il colesterolo HDL (quello “buono”) si occupa di mantenere libere le arterie e impedire i processi di arteriosclerosi.

Va ricordato poi che sopra i 65 anni anche un valore di colesterolo elevato non giustifica alcun trattamento farmacologico. Dopo una certa età, i benefici del colesterolo sono spesso ignorati. Dopo gli 80 anni, ad esempio, quanto più alti sono i valori di colesterolo, tanto minore è il rischio di morte per malattia tumorale o per infezione (Weverling AW et al, Lancet 1997 Oct 18;350(9085):1119-23).

Tutto questo senza dimenticare che il valore rilevato nel sangue dipende dal colesterolo prodotto da nostrol fegato e non dal colesterolo introdotto con l’alimentazione.

Quindi, le uova sono state sicuramente riabilitate, e – all’opposto – diete ad alta prevalenza di carboidrati semplici e ricche di grassi idrogenati vegetali alimentari sono invece le vere colpevoli di valori di colesterolo oltre il limite.

 Cause

Le statine

Intorno alle statine, i farmaci che teoricamente si oppongono alla crescita dei valori di colesterolo nel sangue, c’è un interesse commerciale enorme. Si tratta infatti della classe di farmaci in assoluto col più alto valore di fatturato al mondo, e si comprende bene quindi perché le comunicazioni su questo problema possano essere viziate da interessi non solo scientifici, ma anche commerciali.

Le statine sono farmaci che oltre ad un possibile beneficio determinano sicuramente anche dei danni che spesso sono sottaciuti.

Negli articoli correlati si trovano molti articoli che fanno esplicito riferimento a questi temi. Inoltre è documentato che questi farmaci provocano un consumo di Coenzima Q10, indispensabile per il corretto funzionamento muscolare (cuore compreso).

 Trattamento

Cosa fare quando il colesterolo è alto?

 Dieta

Una dieta corretta che consideri insulina e carboidrati

Quando i valori di colesterolo sono più elevati della norma, è necessario intervenire innanzitutto sul piano dietetico, incrementando l’uso di tutti quegli alimenti che tendono a innalzare la proporzione di colesterolo buono (HDL).

Tra questi si può citare il consumo moderato di vino rosso (1/2 bicchiere a pasto), l’uso di aglio crudo e di olio extravergine di oliva, l’utilizzazione di alcuni frutti come l’uva, ricca di resveratrolo, l’uso di pesce che contiene EPA e DHA, cioè gli acidi grassi Omega 3.

Anche il recupero del peso forma è importante, come pure il fatto di svolgere un’attività fisica aerobica prolungata e leggera (camminare, passeggiare in bicicletta, nuotare lentamente), che per produrre effetti deve però essere quotidiana.

Con la dieta, in accordo con la Harvard Medical School,  è importante controllare i picchi di insulina per dare i giusti segnali all’organismo.

Negli ultimi anni si è infatti potuto capire che l’innalzamento dannoso del colesterolo è quasi sempre correlabile alla resistenza insulinica. È quindi necessario controllare la produzione di insulina attraverso stili alimentari pensati per dare i giusti segnali metabolici, mantenendo attivo il metabolismo con il movimento fisico.

L’infiammazione da cibo, legata ad alti livelli di BAFF, determina una resistenza insulinica, quindi una corretta impostazione alimentare può ridurre l’infiammazione e contribuire alla regolazione dei livelli di colesterolo ematici.

Gli integratori importanti per la regolazione del colesterolo sono: alcuni minerali, come il Cromo, il Manganese e lo Zinco, presenti in Oximix 6+ Glucontrol, (1 capsula al giorno), dei riequilibratori del fegato come inositolo (ad esempio Zerotox Inositox al dosaggio di 1 tavoletta al dì anche per lunghi periodi), e in parte per gli acidi grassi Omega 3 da pesce o vegetali (ad esempio Ribilla di cui assumere 2-4 perle al dì).

Un altro aiuto può venire dalla verifica, ad esempio attraverso un test come Recaller o BioMarkers, del livello di infiammazione e del Profilo Alimentare personale. L’aumento dell’infiammazione da cibo è correlata con l’aumento della resistenza insulinica periferica che influenza negativamente il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL e il rischio di sviluppare aterosclerosi. 

Con una dieta rotazione settimanale che tenga conto di questi aspetti è possibile dimagrire correttamente e ritornare al proprio peso forma, riducendo il rischio cardiovascolare complessivo.

Occhio alle margarine

Purtroppo molte diete per ridurre il peso o per controllare il colesterolo iniziano tragicamente con una prima colazione in cui spiccano “due fette biscottate”.

I grassi idrogenati o gli acidi grassi transesterificati, che ostacolano qualsiasi dieta contro il colesterolo sono presenti in alimenti spesso impensati, come le fette biscottate, i cracker, le brioche e altri prodotti da forno industriali.

Per un maggior approfondimento rimandiamo a un articolo con una interessantissima tabella di confronto, dal titolo “Colesterolo, margarine e acidi grassi” che può aiutare a capire quali siano i propri errori: è bene ricordarsi che anziché mangiare abitualmente cracker, grissini o dolci industriali è meglio ritornare al pane integrale con la marmellata (senza zucchero) per la prima colazione del mattino, o alla torta fatta in casa come dolce in abbinamento a semi oleosi, salmone e uova per un corretto apporto di proteine.

 Oligoelementi

Alla base del rischio cardiovascolare attribuito al colesterolo non c’è il suo valore assoluto ma piuttosto le alterazioni ossidative delle lipoproteine dovute all’aumento della concentrazione di radicali liberi. In questo senso alcune sostanze antiossidanti possono essere preziose per riequilibrare la situazione.

Innanzitutto i minerali che si oppongono alla ossidazione, come lo Zinco, il Rame, il Cromo, il Selenio, il Magnesio e il Manganese. La loro assunzione consente di ridurre la produzione di radicali liberi e di agire in senso protettivo nei confronti della patologia cardiovascolare attivando tutti gli enzimi responsabili delle difese antiossidanti.

In particolare si può ricorrere a una miscela di oxiprolinati come Oximix 6+ di cui utilizzare 1 capsula a prima colazione, che riequilibra specificamente il metabolismo di zuccheri e grassi.

Utile anche l’integrazione di Inositolo: questa vitamina svolge una importante funzione riequilibrante della funzione epatobiliare ed agisce come secondo messaggero cellulare per indirizzare il metabolismo cellulare verso un corretto utilizzo dei lipidi.

Una buona lecitina di soia ad alto tenore di fosfatidilcolina polinsatura svolge una buona azione di controllo sui livelli di colesterolo. L’integrazione con Curcuma agisce direttamente sulla funzione di NF-kB un fattore nucleare fortemente correlato alla resistenza insulinica e alle malattie cardiovascolari. la sua integrazione può rivelarsi di forte impatto. 

Nello stesso modo agiscono l’olio di Ribes nero e l’olio di Perilla grazie al loro contenuto di acidi grassi polinsaturi. Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Zerotox Ribilla al dosaggio di 2 perle a prima colazione e 2 perle a cena.

L’olio di pesce, ricco in EPA e DHA, aiuta l’azione di regolazione del metabolismo del colesterolo. 

Ricordiamo che nel caso di uso delle statine, può evidenziarsi un possibile danno indotto da questi farmaci, che sembrerebbero causare la perdita o la mancata produzione di Coenzima Q10 e interferire quindi sulla gestione della contrattilità muscolare (e quindi anche cardiaca) in modo negativo. Chi utilizza le statine deve precauzionalmente integrare la propria alimentazione con del Coenzima Q10 (almeno 20 mg al giorno) per compensare in parte i possibili danni prodotti dalle statine.

 Cause

 Trattamento

 Dieta

 Oligoelementi