Emergenza cardio: anche il seno è da scoprire…
Una notizia molto concisa per discutere i risultati pubblicati sul Journal of American Heart Association nel 2024 di una ricerca sulla differenza di sesso nei soggetti rianimati per arresto cardiaco al di fuori di una struttura medica/ospedaliera, quindi in pubblico.
Purtroppo c’è una differenza statistica molto significativa. Essere donna comporta il 14% in meno di possibilità di essere rianimata o defibrillata. Insomma, quasi 1 su 6 delle donne che va in arresto cardiaco sulla pubblica via non viene rianimata, tema che non riguarda gli uomini.
Lo studio ha valutato anche se a giustificare questi aspetti ci fossero elementi legati ad etnia, censo o tipo di contesto sociale urbano senza trovare nessuna significativa differenza.
Il tema riguarda proprio il sesso e la ritrosia a fare un massaggio cardiaco ad una donna piuttosto che ad un uomo e ad appoggiare il defibrillatore sulle mammelle nude piuttosto che sul petto maschile.
Purtroppo questo è un tema che, per fortuna in poche nazioni, è anche istituzionale. In UK ad esempio, dove ho lavorato per molti anni, la legge (e il General Medical Council, equivalente dell’italico Ordine dei Medici) impongono che la rianimazione cardiopolmonare a soggetti femminili sia fatta solo quando si possa garantire la privacy.
In realtà nessuno si dovrebbe mettere a cercare un paravento per la strada per fare un massaggio cardiaco urgente ad una donna che ha avuto un arresto cardiaco ma, anche se i casi sono pochi, ci sono state recriminazioni giuridiche (vinte) in alcuni casi in cui, pur salvando la persona, la privacy non è stata rispettata completamente.
Lo stesso avviene a causa di alcuni dettami religiosi che non consentono che la rianimazione ad un uomo sia fatta da una donna e viceversa.
Anche in Italia sono purtroppo numerosi i casi in cui l’automedica chiamata dal 112 per l’emergenza non può agire sulla persona a terra perché gli amici o i parenti impediscono l’azione (seppur salvifica) di medici di sesso diverso dalla persona in arresto cardiaco.
Quindi ribadiamo che, purtroppo, in pubblico, le donne vengono rianimate in percentuale nettamente inferiore degli uomini per evitare di scoprire il petto e il seno.
Serve sicuramente una rieducazione culturale per capire il significato delle urgenze cliniche; queste, come in ospedale, devono superare anche i limiti del pudore se in gioco c’è la vita e la possibilità di salvarla.