Un nuovo smartphone? Lo voglio subito!
DOMANDA
Cara Francesca, sono un po’ preoccupata per il mio ragazzo. La sua passione per gli oggetti tecnologici mi fa quasi paura. Non solo possiede tutti i vari iPod, iPad, laptop e altri misteriosi device di cui non comprendo appieno l’utilizzo (e ancor meno la necessità), ma se non lo trattenessi un po’ starebbe sempre sostituendoli con il modello più recente. Poi, anche a me piace giocare alla Wii ogni tanto, ma lui potrebbe continuare per ore, anche da solo, mentre io studio. E ho il sospetto che qualche volta non sia voluto uscire per continuare a giocare. Secondo te, è possibile che stia sviluppando una dipendenza? Marina
RISPOSTA
Cara Marina,
benché lo shopping compulsivo non sia (ancora) riconosciuto come un disordine mentale dall’APA (l’associazione psichiatrica americana), questo problema viene considerato da molti esperti alla stregua di altre dipendenze da comportamenti (come il gioco d’azzardo patologico o l’uso incontrollato di internet).
Storicamente, il problema è stato studiato maggiormente nelle donne: è difficile trovare una donna che non abbia mai dato sollievo all’ansia acquistando qualcosa, e per tradizione le donne amano molto più degli uomini andare a fare acquisti, ma ciò non significa che il problema riguardi solo loro.
Analisi più recenti, infatti, mostrano che gli uomini possono esservi altrettanto soggetti. Diversi sono gli oggetti acquistati, e se le donne tendono a spendere molto per acquisti ripetuti di oggetti meno costosi, gli uomini rivolgono normalmente la loro attenzione a tutto ciò che ha a che fare con i loro passatempi preferiti, o con quelli a cui sognano di dedicarsi (dall’attrezzatura per il golf a quella per l’escursionismo in alta quota), spesso affrontando spese assai più ingenti in una volta sola. E non di rado l’oggetto del desiderio sono gli strumenti tecnologici.
Il problema non si pone finché non interferisce con la nostra quotidianità, ma se cominciamo a spendere regolarmente più di quanto ci possiamo permettere, e ci sentiamo tesi e stressati quando non possiamo fare gli acquisti che vorremmo, probabilmente è il momento di chiedere aiuto a un professionista. Come altre dipendenze, infatti, lo shopping compulsivo è associato spesso a disturbi d’ansia o dell’umore.
Non di rado, poi, come segnali nella tua mail, la passione esagerata per lo shopping tecnologico finisce per associarsi a un uso eccessivo di internet e di videogiochi, che possono indurre inattività fisica, consumo di cibi spazzatura (come quelli che possono essere consumati senza spostarsi dal computer o dal divano), rarefazione dei rapporti sociali e difficoltà a concentrarsi sul lavoro.
Di fatto, tutti oggi siamo un po’ dipendenti dalle nuove tecnologie. A molti di noi basta una temporanea sospensione del servizio internet per renderci conto che non sappiamo più come cercare un numero di telefono o la strada per raggiungere un posto sconosciuto. Ma se riusciamo a farne a meno per qualche giorno, o almeno per qualche ora, senza sentirci sopraffatti dall’ansia, non c’è niente di cui preoccuparsi.
Come afferma il dottor Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta, in un’ampia inchiesta di Repubblica su Le nuove dipendenze, “Quello che comunque è importante ricordare è che ogni forma di nuova dipendenza tecnologica non è altro che l’espressione di un sintomo di qualcos’altro, una difficoltà presente nel mondo reale”.
Quindi, che la passione del tuo ragazzo per la tecnologia si configuri o no come dipendenza, è a questa difficoltà presente nel mondo reale che vale la pena di dedicare un’attenzione fin dal manifestarsi dei primi sintomi.