Sonno e fame: l’importanza dei segnali
Su Corriere.it è apparsa, qualche giorno fa, una notizia sul rapporto tra sonno e aumento di peso corporeo. Riferendosi a una nuova ricerca dell’Università di Uppsala, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, il Corriere spiegava come una “specifica regione del cervello che contribuisce alla sensazione di appetito è più attiva quando una persona osserva immagini di alimenti dopo una notte insonne rispetto a una notte di sonno normale. Nel lungo periodo, quindi, dormire poco può influenzare il rischio di diventare obesi”.
E’ decisamente opportuno che un media potente come Corriere.it divulghi un concetto importante come quello per cui il poco sonno può determinare conseguenze come l’ingrassamento, fino al grave estremo dell’obesità. Un concetto che, diversamente dalla ricerca citata, non è nuovo, come sottolinea anche il ricercatore dell’Inran (Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione) citato nell’articolo. E sul quale Eurosalus ha fatto informazione già da molti anni, intervenendo su più aspetti e ogni volta in cui fossero presenti aggiornamenti scientifici da considerare.
Ecco quindi una piccola guida sul tema, con una selezione di articoli contenuti nel nostro archivio.
- Non solo attività fisica: anche dormendo si perde peso (2005)
- Grassi e ipertesi? Dormiamoci su… (2006)
- Le notti brave che non fanno dimagrire (2006)
- Pane e dolci alla sera: si cade addormentati e ci si sveglia ingrassati (2007)
- Gli adolescenti dormono poco e male. E rischiano grosso (2007)
- Bambini insonni oggi e grassi domani (2008)
- Aprile… dolce dimagrire! (2011)