Aprile… dolce dimagrire!
La qualità e la quantità del sonno hanno importanti effetti positivi sulla percentuale di massa magra e grassa. È questa la buona notizia che ci arriva da ben due ricerche che mostrano come dormendo almeno 8 ore per notte si possa modulare l’appetito e dimagrire più facilmente.
Un gruppo di ricercatori americani (Spiegel K. et al., J Clin Endocrinol Metab. 2004 Nov;89 (11):5762-71).) ha infatti dimostrato negli anni passati che il sonno comporta modificazioni ormonali e metaboliche fondamentali per ridurre la massa grassa.
Più recentemente un gruppo di ricercatori dell’Università di Chicago ha documentato che la carenza di sonno porta specificamente a sviluppare insulino resistenza e un conseguente ingrassamento (Nedeltcheva AV et al, J Clin Endocrinol Metab. 2009 Sep;94(9):3242-50. Epub 2009 Jun 30).
La responsabilità di questa fortuna inattesa sarebbe da attribuire alla leptina, un importante ormone che contribuisce a regolare il consumo metabolico e l’appetito (regolati fra l’altro anche dall’attività fisica e da un’accorta distribuzione dei pasti, che sono tra le sane abitudini per la forma e il benessere).
La presenza di leptina risulterebbe nettamente diminuita nelle persone che dormono poco, le quali invece andrebbero incontro a un innalzamento delle greline (come dimostrato dalla seconda ricerca, condotta da Spiegel K et al.), che – avendo un effetto esattamente opposto a quello della leptina – porterebbero a un aumento dell’appetito non supportato da reali richieste metaboliche.
In condizioni fisiologiche, dormendo oltre 8 ore per notte, la leptina cresce e l’appetito cala. In condizioni opposte la leptina si abbassa (per perdere peso, in definitiva, meglio sognare la linea bikini che passare la notte a cercare la dieta giusta su internet…)
Attenzione allora se soffrite d’insonnia o se dedicate una gran parte delle vostre notti alla vita mondana, al lavoro o allo studio. Senza nulla togliere alle altre attività mirate a questo scopo, lo sforzo richiesto per dimagrire potrebbe diventare molto maggiore.
Non solo perché tirando tardi si finisce sempre per aver fame e quindi per aumentare l’apporto calorico globale della giornata (in fondo chi va a letto alle 3, supponendo che abbia cenato alle 8 di sera, si trova a stomaco vuoto già da diverse ore e conosce perfettamente questa sensazione), ma soprattutto perché in questo modo introduce cibo in un momento altamente sfavorevole per l’attivazione insulinica.
Questo significa che il cibo assunto di notte si trasformerà molto facilmente in grasso, invece che in energia o in calore come avviene invece di regola per gli alimenti mangiati la mattina.
Come già abbiamo sottolineato, l’attenzione ai ritmi naturali necessari per il nostro benessere può semplificare molto la vita anche di fronte a una questione spinosa come quella di perdere peso in vista dell’estate.
E allora, per una volta è il caso di dirlo, prendiamola con calma e dormiamoci su!