Guarire dalla celiachia e ricreare tolleranza al glutine è possibile
La definizione delle allergie alimentari fatta da Sampson nel 2003 sta portando alla identificazione di nuove strade di guarigione che anzichè imporre la eliminazione del cibo per tutta la vita, aiutano l’organismo a ricreare tolleranza un boccone dopo l’altro.
Sampson ha infattti definito la celiachia come una allergia alimentare di tipo misto, in cui sono presenti degli aspetti da allergia immediata e altri da allergia ritardata (legata solo alla ripetizione dello stimolo per più giorni consecutivi).
In relazione alla diversa predominanza individuale di questi due aspetti la celiachia può essere affrontata con la eliminazione dalla dieta o invece con la rieducazione alla tolleranza attraverso l’impiego di basse dosi di glutine. Consentendo cioè la assunzione di frumento e di cibi con questo connessi.
Per anni la celiachia è stata definita una malattia in cui fosse obbligatoria la eliminazione a vita del glutine dalla propria alimentazione. Eppure negli ultimi anni non sono mancate indicazioni scientifiche contrarie a queste indicazioni. In particolare facciamo riferimento al fatto che la reazione all’antigene gliadinico è una reazione di tipo cellulare, non dipendente da una allergia immediata ma correlabile ad una graduazione di risposta.
Inoltre, a dispetto di quello che i celiaci credono e che le associazioni di celiaci cercano di fare credere, anche nei cibi per celiaci regolarmente etichettati e distribuiti in farmacia, il glutine è presente con una tolleranza di almeno 5 parti per milione, cioè una quantità di 5 mg per kg di cibo. Si tratta di un quantitativo notevole, e le persone dovrebbero sapere che stanno comunque mangiando un po’ di glutine durante le loro dieta di eliminazione, senza per questo avere problemi particolari.
E il lavoro fatto da Patriarca e Gasbarrini a Roma per documentare la guarigione di una celiachia attraverso la utilizzazione di basse dosi di glutine introdotte nella dieta deve fare riflettere tutti.
La loro ricerca, pubblicata sull’International Journal of Immunopathology and Pharmacology (Patriarca G, et al. Int J Immunopathol Pharmacol 2005 Oct-Dec;18(4):709-14) si è basata sulla reintroduzione progressiva e graduale del glutine, nel volgere di 6 mesi, in una donna celiaca posta da 10 anni a dieta di eliminazione. La graduale reintroduzione, sistmaticamente monitorizzata, ha portato alla ripresa di una alimentazione del tutto normale senza alcun danno evidenziabile in alcun settore.
La strada per il recupero della tolleranza, anche nei celiaci, è aperta, e solo l’ostracismo ascientifico più bieco può cercare di bloccarla.