Grasso io? Ma mi faccia il piacere…
La popolazione media sta diventando sempre meno consapevole dei propri problemi, mentre sul cibo e sui suoi effetti non si può più scherzare. Manca la capacità di guardare le cose come stanno, e poiché l’obesità e il sovrappeso sono elementi di rischio per la sopravvivenza, l’incapacità di riconoscere un problema, e quindi di trovarne le soluzioni, può diventare estremamente pericolosa.
Eurosalus ha già affrontato il problema, e alcune delle possibili cause di questo fenomeno sono legate alle relazioni di riferimento (Chi va con il cicciottone impara a cicciottar) e alla rappresentazione ideale dello stato di benessere. Un’altra possibile causa è legata alla pubblicità. Non si può certo pensare che tutti quei signori simpatici e magri che mangiano pacchi di biscotti al mattino o improbabili snack a tutte le ore possano mentire… Se i modelli pubblicitari mangiano carboidrati e snack a tutte le ore e non ingrassano, è ovvio che in una certa area del cervello rimane questa convinzione, e mangiando in modo anomalo le persone comuni (target della pubblicità) si vedono magri come i modelli, a dispetto della loro reale forma fisica.
A onore del vero, è importante segnalare che il lavoro scientifico pubblicato sul BMJ ha evidenziato che le persone incapaci di riconoscersi nella loro forma sono solo il 25%, e che quindi c’è un solido 75% che rimane obiettivo e realista. Ma colpisce l’evoluzione degli ultimi anni, e colpisce tanto di più perché in controtendenza con l’effettivo aumento della obesità e delle persone in sovrappeso.
Oppure si sta assistendo ad una trasformazione di riferimento, come se l’aumento della obesità mondiale determinasse una diversa chiave di lettura della forma fisica. Come dire che in un mondo che sta diventando obeso, il male comune corrisponde ad un mezzo gaudio. Importante è non trasportare una tendenza di pensiero, ed una accettazione più morbida della realtà in una cecità selettiva che potrebbe diventare devastante sul piano della salute.
Una sana via di mezzo tra sogni e realtà ci consentirà sempre di non diventare ossessivi con noi stessi ma di mantenere un principio di realtà cui la nostra parte fisica non ha ancora imparato a derogare.