Hamburger a tradimento: quando la pubblicità mette i vestiti della nonna al lupo cattivo
Nel Regno Unito l’unione degli insegnanti e dei consumatori ha stilato in questi giorni un documento che chiede urgentemente di apportare restrizioni considerevoli alle norme che regolano la pubblicità di alimenti (hamburger e merendine) diretta ai ragazzi.
La lettera indirizzata al Ministro della Salute Caroline Flint dalla Commissione di controllo della pubblicità evidenzia in particolare una serie di omissioni nell’attuale regolamentazione degli annunci pubblicitari su Internet e sulla stampa.
La British Heart Foundation (una delle 10 associazioni firmatarie) parla addirittura di “modalità inaccettabili” con cui i marchi della grande distribuzione si rivolgono ai ragazzi attraverso giochi on line e altri espedienti che non chiariscono per nulla che si tratta di un messaggio commerciale.
Ma il documento non si limita a chiedere di applicare regole più severe (cosa che già accade per gli spot televisivi). Nella lettera, infatti, si invitano i produttori della grande distribuzione a creare nuovi alimenti più sani per le nuove generazioni.
Un gesto coraggioso che ha immediatamente provocato le risposte indignate dei grandi marchi che sostengono di non essere in difetto, ma, anzi, di stare molto attenti alla loro comunicazione.
Nel frattempo le autorità britanniche ringraziano e ammettono: “In effetti tutta la regolamentazione esistente in fatto di pubblicità per alimenti destinata ai ragazzi fino ai 15 anni ha a che fare soltanto con la televisione. Gli altri media non sono contemplati”.
È ora di correre ai ripari anche dalle nostre parti. Prendiamo esempio…