Colesterolo basso e atti criminali! Un altro enigma sulla strada della salute
C’è una stretta relazione tra bassi livelli di colesterolo nel sangue e la frequenza di atti criminali.
La notizia non stupisce più di tanto, perché già negli anni passati alcuni lavori scientifici avevano messo in relazione comportamento sociale e livello di colesterolo.
Non solo nell’uomo, ma anche nei primati e nelle scimmie. Sembrerebbe semplice risolvere il problema dicendo di mangiarsi una bella brioche al posto della pillola per abbassarne il livello, ma questo recentissimo lavoro scientifico obbliga tutti ad alcune importanti considerazioni sul significato del colesterolo e sull’obbligo “sociale” di abbassarlo.
Tre ricercatori del dipartimento di Medicina della Università della California (a Los Angeles) hanno controllato i dati molto precisi di quasi 80.000 cittadini svedesi di Varmland, cui fu valutato il livello di colesterolo tra il 1960 e il 1970 all’interno di un progetto di prevenzione delle malattie cardiache.
Il lavoro scientifico è stato pubblicato sull’ultimo numero del Journal of Psychiatric Research (J Psychiatr Res 2000 Jul;34:301-9) e definisce atto criminoso il fatto di avere commesso due o più atti violenti contro altri, che abbiano comportato arresto e detenzione. Il confronto tra i 100 soggetti che avevano commesso atti violenti e quelli “buoni” ha portato a questa evidenza importante.
E’ ovvio che lo studio ha tenuto conto anche dell’uso di alcolici e di una notevole serie di variabili, tra cui l’età. Ma anche con il filtro di tutte le possibili variabili il dato statistico è imponente: esiste una stretta relazione tra le persone che attuano forme di violenza verso altri e il colesterolo basso.
Non si deve certo pensare che una vita sana porti per forza alla violenza, ma questo dato ci deve fare riflettere sull’eccesso di “controllo del colesterolo” che oggi si vorrebbe attuare addirittura sui bambini in prospettiva futura.
Le esperienze sugli allevamenti degli animali ci hanno insegnato di recente che molti effetti non possono essere previsti, neanche dai migliori scienziati. Questi dati devono invitare alla cautela.
Si è scoperto ad esempio che dopo i 75 anni quanto più si ha il colesterolo elevato, tanto meno (ma molto meno) si muore di forme tumorali.
E i dati iniziali sul trattamento del colesterolo elevato con le statine (che oggi sono i farmaci in assoluto più venduti nel mondo) già nel 1993 avevano evidenziato che le statine sono farmaci indispensabili e utilissimi per coloro che hanno già avuto infarti o ischemie, ma presentano dei possibili rischi per chi ha solo il colesterolo elevato senza avere già avuto malattie.
Il colesterolo e i grassi del sangue hanno una importanza notevole sulle funzioni cerebrali legate al piacere e all’equilibrio psichico, e questo potrebbe spiegare le cause della correlazione trovata dai ricercatori.
In generale dovremmo forse ricordarci ogni tanto, anche in prospettiva di lavori sul genoma umano di cui proprio ieri è stata annunciata la codifica iniziale, che la natura deve essere rispettata nei suoi disegni per non combinare pasticci che saltano fuori dopo anni.
In questo sito si può valutare quanto detto alla voce colesterolo.