1, 2, 3… 16 cibi sani al giorno, per levare il medico di torno
A questa conclusione è giunto uno studio condotto in Svezia, nel quale è stata posta sotto osservazione la dieta abituale di 59.038 donne che partecipavano a un programma di screening mammografico.
Dopo aver suddiviso una vasta gamma di cibi comuni in alimenti “sani” (frutta e verdura, cereali, pane integrale, pesce e latticini a basso tenore di grassi) e alimenti generalmente considerati più pericolosi per la salute (carni rosse, carboidrati raffinati, zucchero e cibi con un alto tenore di grassi saturi o idrogenati), gli autori dello studio (Michels KB, Wolk A, A prospective study of variety of healthy foods and mortality in women; Int J Epidemiol 2002 Aug;31 (4):847-54) hanno osservato alcune relazioni interessanti tra la presenza regolare nella dieta dei prodotti dei due gruppi e la longevità delle partecipanti:
- le donne che seguivano una dieta prevalentemente sana hanno avuto una mortalità particolarmente bassa per patologie cardiovascolari rispetto a quelle che consumavano meno alimenti del primo gruppo;
- le donne con un consumo abituale consistente di alimenti del secondo gruppo hanno avuto una mortalità più elevata per patologie tumorali rispetto a quelle che consumavano gli stessi alimenti in misura più esigua;
- una dieta meno sana (con una prevalenza di alimenti del secondo gruppo) non ha mostrato avere di per sé un’influenza significativa sulla mortalità in generale;
- chi assumeva quotidianamente 9-17 alimenti sani ha avuto una mortalità (indipendentemente dalla causa) del 42% più bassa rispetto a chi ne assumeva un numero inferiore.
Quest’ultimo dato appare decisamente il più nuovo e significativo, soprattutto se consideriamo che ogni cibo sano in più, assunto quotidianamente, sembra abbassare il rischio del 5%.
Complessivamente i risultati dello studio sembrano affermare che rispetto all’astensione dai cibi meno sani (per altro tanto spesso accompagnata dalla sensazione di deprivarsi di qualcosa e suggerita dalla paura di ammalarsi) un atteggiamento attivo, come l’assunzione regolare di alimenti salutari, ha un impatto assai maggiore sulla tutela della salute.
In fondo si tratta di piccoli gesti, come scegliere cereali integrali per la prima colazione, mangiare un mandarino o una mela mentre guardiamo la televisione, sgranocchiare una carota mentre prepariamo la cena e, perché no, regalarci qualcosa di crudo, vivo e colorato prima di qualunque pasto…
L’organismo è capace di adattarsi e, a quanto pare, riesce a gestire bene anche l’incontro con sostanze nocive purché abbia a disposizione le risorse necessarie per difendersi.
Anche l’organismo, viene da dire, pensa positivo!