Noci, more e spezie per stare al sole protetti
Un po’ di sole fa bene, troppo danneggia pelle e tessuti. Come sfruttare la parte buona, lasciando la cattiva?
La prima regola è non esagerare: l’esposizione al sole andrebbe evitata nelle ore centrali della giornata e della crema protettiva applicata sempre.
Poiché però le ore centrali talvolta sono le uniche in cui si riesce a godere della luce prendendo una boccata d’aria, mantenendo la regola del “con il filtro solare è meglio”, qualche trucco naturale può essere sfruttato per vivere il sole con maggiore serenità.
Gli alimenti ricchi di antiossidanti, di base, sono un aiuto potente. Ridurre lo stress cellulare significa lasciare più spazio alle cellule di proteggersi in maniera sensata e di reagire con intelligenza agli insulti, anche solari.
La mora si è dimostrata ad esempio avere un effetto interessante nella protezione degli effetti dannosi dei raggi UV. E, in generale, i frutti di bosco sono generalmente noti per le loro importanti qualità di antiossidanti e modulatori dello stress cellulare.
Il tamarindo, frutto di origine africana e più tipicamente nota nei paesi occidentali come spezia, ha evidenziato un effetto protettivo simile, con una prevenzione degli effetti negativi della radiazione solare, studiata in particolare sulle cellule della matrice extracellulare (quelle che producono anche il collagene).
Ancora più interessante è il ruolo della noce, che si è rivelata avere potenziale significato nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo, mediando soprattutto il danno mitocondriale (degli organelli, ossia, che all’interno della cellula servono tra le altre cose a produrre energia).
Una dieta ricca di frutta e verdura fresca di stagione, che usa spezie “antinfiammatorie” e che abbonda in grassi buoni, come quelli che si trovano nei semi oleosi freschi (noci, ma anche mandorle, pinoli,…), è sana e può farsi riparo di una pelle che sa come sfruttare le proprie difese per proteggersi al meglio.
Senza disdegnare la bianca crema protettiva, ci si sa così più riparati e sicuri, che l’esposizione sia ricercata coscientemente, oppure fortuita, come quella del sole che filtra dalle nuvole o tocca direttamente la pelle, nelle giornate che durante gli spostamenti di ciascuno, accompagnano verso l’estate.