Misurare l’infiammazione per dimagrire
Oggi voglio segnalare un articolo da poco pubblicato sulla home page di Eurosalus in cui si discute, in maniera precisa, lo stretto rapporto tra infiammazione e dimagrimento.
La dietologia moderna, ogni giorno di più, conferma che per un corretto dimagrimento l’organismo deve ricevere i giusti segnali dall’esterno e che il conto delle calorie assunte ha solo un’importanza parziale.
Una corretta distribuzione dei pasti, che dia maggiore importanza alla prima colazione, il buon bilanciamento di carboidrati e proteine, l’utilizzo esclusivo di cereali integrali, l’attività fisica quotidiana ecc. sono tutti segnali che indirizzano l’organismo verso il mantenimento o il recupero di una corretta composizione corporea.
La riduzione dell’infiammazione è il denominatore comune di ognuna di queste abitudini: se l’organismo è messo nelle condizioni di funzionare, funziona alla perfezione convertendo massa grassa in muscolo e attivando il metabolismo.
La valutazione dei livello di infiammazione da cibo è ora possibile anche nella pratica clinica quotidiana: il dosaggio di BAFF e PAF rappresenta un ottimo indicatore per monitorare e seguire nel tempo l’andamento dei livelli di infiammazione ed è uno strumento utilissimo da affiancare alla visita clinica, alla valutazione della composizione corporea e così via, guidando il medico e aprendo un’ulteriore prospettiva di comprensione dello stato di salute di un organismo.