La medicina più efficace di tutte ha un solo difetto: non è una pillola
«Nel flacone che avete davanti c’è un prodigio della medicina moderna, che regola la trascrizione genetica di tutto l’organismo, aiutando a prevenire cardiopatie, infarto, diabete, obesità e 12 tipi di tumore, più i calcoli biliari e la diverticolite» scrive Jonathan Shaw in un bellissimo articolo intitolato “Il peccato mortale più mortale di tutti“.
«Da questa pillola potete aspettarvi un aumento di forza e di equilibrio, nonché un miglioramento del livello di grassi nel sangue. Renderà le vostre ossa più forti, migliorerà l’irrorazione sanguigna di cuore, muscoli e cervello, trasportando ossigeno e nutrienti in modo più efficiente. Farà crescere la vostra capacità di attenzione e migliorare i sintomi se avete l’artrosi. La pillola vi aiuterà anche a regolare l’appetito, e probabilmente a dare la preferenza a cibi più sani. Vi farà sentire meglio, perfino più giovani, un vantaggio verificabile in base a numerosi parametri fisiologici. Farà aumentare il volume di sangue in circolo e vi farà bruciare meglio i grassi, oltre a stimolare il vostro sistema immunitario. Ha solo un difetto. Non è una pillola. La ricetta è l’esercizio fisico.»
Da circa dieci anni gli epidemiologi hanno studiato numerosi fattori che incidono sul benessere individuale, ma solo l’esercizio fisico si è dimostrato così efficace contro un numero tanto elevato di malattie potenzialmente gravi. Numerose ricerche lo dimostrano, e tuttavia, l’attività fisica è ancora così ampiamente sottovalutata dalla medicina scientifica. Forse perché le ricerche ancora non hanno dimostrato ‘come’ questo avvenga, suggerisce un ricercatore. Ma l’esercizio fisico può modificare praticamente ogni tessuto dell’organismo e intervenire positivamente su piani tra loro diversi come quello metabolico, ormonale, neurologico e meccanico. Per non parlare dei suoi incredibili effetti sull’umore.
Secondo le autorità sanitarie, la dose minima quotidiana di esercizio fisico raccomandata è una passeggiata di mezzora (ma vanno bene anche più mini-passeggiate di 8-10 minuti ciascuna). Oppure un dosaggio equivalente a base di nuoto, pattinaggio, tennis, ping-pong, corsa… non importa tanto il come: l’importante è muoversi.
Approfittiamo allora delle vacanze e dell’arrivo della bella stagione per tirar fuori dall’armadio racchetta, pattini, scarpette da corsa, bicicletta, tuta… Scegliamo un’attività che ci diverta, e magari qualche amico con cui praticarla regolarmente. Diamo avvio, una volta per tutte, a una buona e divertente abitudine che può, letteralmente, salvarci la vita e migliorarne la qualità.
Il brano citato (tradotto) in apertura è tratto dall’articolo The Deadliest Sin di Jonathan Shaw, pubblicato su Harvard Magazine Marzo-Aprile 2004, Volume 106, Numero 4, Pagina 36.