Il lato oscuro dell’hamburger
Con l’aumento della prosperità in tutto il mondo, negli ultimi decenni il numero delle persone che mangiano carne rossa – e la quantità che ne viene consumata ogni anno – è cresciuto costantemente. Secondo la FAO è stato calcolato che solo in Italia si consumano ben 90 chili di carne rossa pro capite all’anno. Molti sostengono che la carne rossa faccia male al nostro organismo. Tutto dipende da come, quando e in che misura viene consumata.
Con gli opportuni accorgimenti, è un alimento che può essere presente in qualsiasi sana dieta alimentare. Relativamente alla quantità, viene consigliata una porzione di 150-200 grammi da consumare due tre volte alla settimana. Bisogna scegliere carne magra, di buona qualità, togliendo il grasso di contorno prima della cottura, che deve essere prolungata, evitando però che la carne diventi bruciacchiata.
Cosa dire invece degli hamburger? Questo merita un discorso a parte… Che non facciano bene alla nostra salute sembra una verità assodata da molto tempo. Ricordiamo le testimonianze dei film Supersize me o il più recente Fast Food Nation? Entrambi denunciavano quanto possa essere deleterio per il nostro organismo nutrirsi spesso a base di hamburger.
Ma cosa nasconde un panino con carne macinata, cetriolo e salsa ketchup? A parte l’eccesso di calorie e di grassi assunti, la carne usata per confezionare hamburger è pericolosa perchè può trasmettere all’essere umano infezioni piuttosto gravi, come quelle da Escherichia coli, un batterio che causa serie disfuzioni a livello intestinale.
La cronaca parla chiaro. Solo tra giugno e settembre del 2007, negli USA la carne macinata contaminata con E. coli ha infettato 55 persone, ha causato la chiusura di un’azienda ed ha scosso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, che ha ordinato il ritiro di più di 14 mila tonnellate di carne macinata.
Dal 1982, quando il batterio E. Coli è stato identificato come agente patogeno di diarrea ed emorragie intestinali, oltre 400 focolai infettivi sono stati isolati solo negli Usa. Ogni anno 110.000 persone – delle quali 80 con conseguenze fatali – vengono infettate gravemente da E. Coli.
Questo accade non in una remota nazione africana, ma nel Paese più industrializzato e avanzato del pianeta, gli USA. I batteri EHEC (Enterohaemorrhagic E. coli) sono trasmessi innanzitutto da prodotti di carne bovina, specialmente dagli hamburger, perché il batterio, penetrato in profondità a causa della carne macinata, resiste alla debole temperatura di cottura. I bambini, gli anziani e le persone con carenze immunitarie, sono le categorie di persone maggiormente a rischio.
La causa della contaminazione della carne va fatta risalire all’allevamento dei bovini. L’infezione da Escherichia coli infatti è trasmessa dagli alimenti per via oro-fecale e il maggior serbatoio del batterio è il bestiame, la cui carne, durante la macellazione o la preparazione del prodotto, è contaminata dal contenuto intestinale.
IlCenter for Disease Control di Atlanta, in Georgia (USA), l’organo governativo americano che si occupa della salute pubblica, stima che ogni anno negli USA 76 milioni di persone si ammalano, 325.000 vanno in ospedale e 5000 muoiono per cibo contaminato da virus, batteri, parassiti, tossine o metalli.
Oltre a quanto indicato dalla World Cancer Research Fund (Eurosalus ha pubblicato molti degli importanti dati emersi dalla conferenza mondiale della WCRF sul rapporto tra alimentazione e cancro tenutasi a Londra nel novembre 2007), segnaliamo che le alternative all’uso della carne rossa sono realmente numerose, e in grado di soddisfare ogni tipo di palato.
Quando si mangia un hamburger bisognerebbe sapere che la carne è stata prodotta in impianti industriali su vasta scala, con bovini provenienti da allevamenti e terreni lontani migliaia di chilometri e da mucche alimentate con mangimi. Ognuno di questi particolari rende la filiera alimentare particolarmente vulnerabile alle contaminazioni batteriche.
Se tutti gli alimenti, compresa la carne, devono essere fonte di vitalità e di salute, la nostra dieta dovrebbe rappresentare il riflesso dell’evoluzione umana e l’ambiente nel quale l’individuo vive. Un video, dal titolo Hamburger al contario, fa riflettere.
Chissà se questo sarà sufficiente a far diminuire la voglia matta di hamburger.
di Cristina Florio