Anche la carne rossa fa bene: basta abbinarla agli omega-3 dell’olio crudo
La carne (rossa o bianca che sia) è un’importante fonte di aminoacidi. Essi, piccola parte delle più note proteine, sono indispensabili per la buona salute della pelle, delle ossa, dei tendini, e anche per la funzionalità del cervello e delle ghiandole che producono ormoni.
Anche i più vanitosi conoscono inoltre le buone proprietà che le proteine e gli aminoacidi hanno sulla salute delle unghie e dei capelli, oltre che sul metabolismo.
Aminoacidi o non aminoacidi, la carne rossa spesso è stata demonizzata per chi avesse i grassi nel sangue anche solo minimamente fuori norma.
Vero che tra tutti i tipi di carne, quella rossa (tra cui comunque dal punto di vista funzionale si collocano anche quelle di maiale e vitello) contiene più grassi saturi e colesterolo, coinvolti nel danno alle arterie e al cuore.
Tuttavia il ruolo di queste componenti è da analizzare in una logica un pochino più ampia.
L’infiammazione generale, provocata tra le altre cose da un abuso di carboidrati non bilanciati con una parte proteica (pasta non bilanciata con bistecca), si è dimostrata provocare aumento del danno arterioso e della quota di colesterolo nel sangue. Un uso un pochino maggiore di carne (o altre proteine) può quindi compensare tale meccanismo.
Analisi anche recenti hanno inoltre ribadito quel fenomeno noto come “paradosso francese” per il quale mangiare più carne grassa e formaggi si traduce in una riduzione dei trigliceridi e del colesterolo cattivo nel sangue, quando abbinati all’uso di olio di semi, vino rosso e alle vitamine antiossidanti di frutta e verdura.
Secondo un articolo pubblicato sul numero corrente di Medical Hypotheses, i grassi della carne rossa (mangiati insieme al resto della carne rossa), abbinati a una dose di omega-3, fanno addirittura bene, abbassando il livello di colesterolo, trigliceridi, e danno vascolare.
L’azione descritta può essere considerata ad esempio nell’abbinamento ai carboidrati sopra descritto, nel quale i grassi della carne, abbassando l’impatto glicemico del pasto, riducono anche il livello infiammatorio di base e così i trigliceridi e il colesterolo.
Non sono solo le proteine a modulare l’impatto glicemico, ma anche i grassi, siano essi vegetali o animali (di carne rossa o pesce che sia). Quello che succede tuttavia, quando questi non sono abbinati a dell’olio extra vergine di oliva, a dell’olio di lino o a frutta o verdura fresca, è che agiscono come pro-infiammatori essi stessi e diventano, almeno un po’, “cattivi”.
La soluzione a quel punto è facile: mangiare insieme frutta o verdura fresca o aggiungere degli oli vegetali o degli omega-3, con alto potenziale antiossidante, fa sì che solo le proprietà buone dei grassi facciano il loro ingresso nella pancia.
Una buona notizia per chiunque abbia visto valori sballati nei propri esami e sia stato costretto da moglie, madre o cognato a una ferrea dieta a base di pollo e merluzzo: anche una bella bistecca può andar bene ogni tanto, l’importante è che ci sia sopra dell’olio e a fianco una mela.