Osteoporosi: cure efficaci ed economiche, con effetti collaterali utili
Molti studi in passato sono stati dedicati alla prevenzione delle fratture da osteoporosi nelle donne dopo la menopausa, una categoria in crescita che certamente interessa il mercato e la ricerca di nuovi farmaci dal costo sempre più elevato.
Nonostante la crescita sistematica della spesa sanitaria, invece, pochi si sono concentrati sulla ricerca di approcci preventivi a basso costo per gli anziani in generale. Per fortuna le alternative esistono.
Un gruppo di studiosi britannici (Trivedi DP et al, BMJ 2003 Mar 1; 326:469-72), intravvedendo buone possibilità nella vitamina D per via orale, ha condotto un test randomizzato in doppio cieco sulla popolazione di un ricovero per anziani (circa 3.000 persone), che ne prevedeva integrazioni regolari per un periodo di cinque anni.
Confrontato con la somministrazione di placebo, il risultato indotto dalla vitamina D non solo è stato decisamente più elevato nel determinare un recupero dell’integrità ossea (con una sostanziale riduzione del rischio fatture rispetto al gruppo di controllo), ma soprattutto ha portato a una modesta, e tuttavia evidente, riduzione del rischio di mortalità per qualsiasi tipo di patologia.
È questo un dato che fa riflettere sul ruolo di protezione generale giocato dall’integrazione vitaminica e minerale a tutti i livelli. Ed è un dato con un valore aggiunto, se pensiamo che i comuni farmaci, accanto alla frequente presenza di effetti collaterali indesiderati, comportano un significativo esborso di denaro.
Se facciamo un paragone tra i prezzi, per esempio, scopriamo che una compressa di Adronat (acido alendronico), ovvero uno dei farmaci antiosteoporotici più utilizzati, costa circa 11 euro (per una spesa complessiva che si aggira tra i 40 e i 50 euro per un mese di terapia), mentre un mese di terapia con Didrogyl (vitamina D) in gocce, con un dosaggio di 6 gocce al giorno, viene a costare solo 6,77 euro. A questo si aggiunga che, normalmente, il medico suggerisce di associare comunque l’assunzione di vitamina D all’Adronat. E meno male, visto che funziona.
Abbiamo già trattato più volte sul nostro sito il tema dell’osteoporosi. In base a numerose ricerche ci sentiamo di affermare che questa patologia, e la sua prevenzione si affrontano soprattutto con una sana nutrizione e con il movimento, molto meglio che con i farmaci.
E tuttavia, con il sostegno di pratiche tecnologiche non tarate sulla realtà effettiva della popolazione ma che spingono a ingaggiare una lotta senza quartiere nei confronti di questa patologia, assistiamo al tentativo di massa di considerare gratuiti e dovuti alcuni farmaci antiosteoporotici ad altissimo costo quando il dovere dei medici (di fronte ai numerosi studi che lo sostengono) sarebbe quello di aiutare i cittadini che ne soffrono a modificare comportamenti e stili di vita.
Un atteggiamento che non può non destare sospetto e sgomento nella popolazione e nella classe medica di fronte alla ricerca continua di nuovi farmaci a costo sempre più elevato (quali quelli che abbiamo già segnalato altrove nel nostro sito) e al lievitare della spesa sanitaria a un punto tale da spingere perfino il governo, proprio in questi giorni, a mettere in campo qualche contromisura.