Quei legami ormai sicuri tra disturbi intestinali e rosacea
La rosacea è una condizione benigna, ma chi ne soffre la percepisce in modo psicologicamente disturbante.
Per anni si è trattato questo disturbo come un problema prevalentemente cutaneo, poi si è iniziato a capire che esistevano delle connessioni sistemiche. Che la rosacea cioè non era solo un problema di pelle e che la pelle rispondeva ad una infiammazione interna.
In particolare, se pensiamo alla faccia da “avvinazzato” che è spesso la rappresentazione esterna, visibile, della rosacea (presente anche in soggetti assolutamente astemi), è interessante capire che la più frequente infiammazione da cibo riscontrata nei soggetti con rosacea è proprio quella al lievito e ai prodotti di fermentazione.
In definitiva, lo stesso effetto del vino o della grappa viene stimolato dalla semplice assunzione di pane, di yogurt e di formaggi.
Più di recente si è anche compreso che esiste una stretta relazione tra disturbi intestinali, anche quelli autoimmuni, e la comparsa di rosacea.
Colite, sindrome del colon irritabile e malattie infiammatorie intestinali come il Crohn e la Colite ulcerativa sono statisticamente correlati con la comparsa di rosacea. Chi ha uno di questi disturbi può avere l’altro e viceversa.
Alla base di questo legame c’è un meccanismo infiammatorio comune. L’infiammazione da cibo, che può essere oggi misurata attraverso test specifici, è una delle condizioni comuni ad entrambi i disturbi. E questi meccanismi sono in molti casi anche alla base della rosacea oculare o oftalmica, situazione in cui lo stesso livello di infiammazione che si vede sulla pelle può essere evidente anche a livello oculare.
Il rapporto diretto tra reazione intestinale e aumento di BAFF (una delle più importanti citochine infiammatorie oggi valutabili) è noto fin dal 2010, quando Lied dimostrò il suo aumento a fronte della introduzione di un cibo verso cui esistesse un certo gradi di reattività (Lied GA et al, Aliment Pharmacol Ther. 2010 Jul;32(1):6673. Epub 2010 Mar 26) e in anni ancora più recenti si sono evidenziate le relazioni dirette tra infiammazione correlata al cibo e malattie infiammatorie intestinali.
Il BAFF e il PAF sono quindi correlati con l’irritazione intestinale, con le malattie autoimmuni e con le malattie cutanee infiammatorie, come rosacea, psoriasi e dermatite atopica.
Significa che uno dei disturbi più diffusi tra la popolazione, come la colite, può rappresentare l’innesco anche di fenomeni cutanei come la rosacea e la rieducazione dello stile alimentare può ovviamente aiutare il ritorno alla normalità, sia della pelle sia dell’intestino.
Nel gennaio 2017 Miri Kim ha pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology un articolo che descrive la relazione tra disturbi intestinali e comparsa di rosacea o di dermatite atopica, definendo così una linea di indagine e di terapia precisa anche per le malattie infiammatorie della pelle (Kim M et al, J Am Acad Dermatol. 2017 Jan;76(1):40-48. doi: 10.1016/j.jaad.2016.08.022. Epub 2016 Oct 25).
La stessa relazione si è vista anche dal punto di vista opposto: valutando i pazienti con rosacea si è rilevato che la loro frequenza di malattie intestinali infiammatorie era doppia di quella presente nei controlli.
Ecco quindi che la possibilità di guarire da una rosacea dipende anche dalla capacità di rimettere a posto l’intestino.
La pelle e le varie malattie infiammatorie della pelle sono strettamente correlate con l’intestino e con la sua funzione e si tratta di una buona notizia: significa che tutti possono agire attraverso dei cambi alimentari per recuperare il benessere, una volta che siano conosciuti il livello di infiammazione e il Profilo Alimentare personale di chi ne soffre.