L’acqua di riso che salva dalla diarrea e dalla enterocolite estiva
La diarrea estiva è un disturbo molto frequente, soprattutto nell’infanzia e nell’anziano, e in genere non rappresenta quasi mai un vero e proprio problema, se non nei bambini molto piccoli o negli anziani che hanno difficoltà ad alimentarsi e a bere, nei quali c’è quindi il pericolo che l’eccessiva perdita di liquidi e sali con le feci porti alla disidratazione.
È ovvio che in caso di febbre elevata o in una situazione di forte squilibrio sistemico (disagio, spossatezza, senso di fatica) è indispensabile l’intervento del medico, ricordandosi che spesso la diarrea è un sintomo difensivo che non va solo bloccata ma va invece “interpretata”.
Una “botta di freddo sulla pancia” può essere anche risolta con un antidiarroico, ma se la diarrea deriva da una tossinfezione alimentare (ad esempio un gamberetto avariato), fermare il tentativo di eliminazione attivato dall’organismo può lasciare all’interno del corpo sostanze tossiche o infettive (il gamberetto) che arrivano a provocare danni anche maggiori.
Quando la diarrea è solo occasionale, di breve durata e senza segni di coinvolgimento generale dell’organismo, è bene infatti non prendere assolutamente nulla, mantenere la giusta idratazione e lasciare che la natura segua il suo corso. A volte basta davvero una modica integrazione di potassio (KCl-retard, 2-3 cp al giorno per 4-5 giorni) e se non c’è febbre la situazione non ha bisogno di altri supporti. L’intestino va quindi riequilibrato, dandogli il supporto necessario.
E agendo in questa direzione, se le scariche sono invece numerose e accompagnate da una forte senso di svuotamento, si può intervenire con un rimedio tanto antico quanto efficace.
Si tratta dell’acqua di riso, che fin dagli anni 80, anche la Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito come un prodotto naturale dotato di un’azione terapeutica superiore a qualsiasi altra soluzione chimica somministrata nelle diarree infantili di aree del mondo depresse.
In molte parti del mondo ci sono sicuramente a disposizione anche efficaci trattamenti antibiotici, se necessari, ma molto prima di questi l’acqua di riso può aiutare a risolvere qualsiasi situazione.
Si prepara così:
- 30-40 g di riso si fanno bollire in un litro d’acqua per circa mezz’ora di bollitura
- si aggiunge una punta di cucchiaino di sale alla bollitura
- si toglie dal pentolino il riso residuo
- si fa bere l’acqua rimasta a più riprese nel corso della giornata ripetendo il tutto anche più volte
Una volta che la persona si senta in grado di alimentarsi, si possono assumere cibi astringenti come patate, carote, mele, nespole, riso. Questo ovviamente dopo un periodo più o meno breve di dieta puramente idrica, cioè a base di tisane, oppure di acqua di riso che può essere bevuta anche più volte nella giornata e accompagnare la ripresa alimentare nei giorni successivi.
Nella reintroduzione alimentare, si usino di preferenza le patate, in quanto ricche di potassio, che è il sale che viene maggiormente perso durante una diarrea, e va assolutamente reintegrato in modo cospicuo.
Ricordiamo sempre che una diarrea ripetuta, in alternanza a fasi di stitichezza, deve anche fare pensare al colon irritabile e alla sua terapia, ottenibile con la conoscenza del proprio profilo alimentare.