Tiroidite autoimmune: come intervenire aiutati dalla natura?
DOMANDA
Buongiorno, vorrei sapere questo. Si può curare una tiroidite autoimmune con conseguente ipotiroidismo, con farmaci omeopatici? Leggendo anche sul vostro sito e anche sentendo altre informazioni ho dedotto che la visita omeopatica dovrebbe essere lunga, invece io ho trovato un medico omeopata che in un quarto d’ora al massimo ha concluso la visita anche senza tante domande anzi ero io che insistevo a raccontare proprio perché avevo letto che era importante. Infatti un po’ mi ha deluso. Sarà un bravo medico? Datemi un consiglio grazie.
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
ogni persona e ancora di più ogni medico ha una sua particolare modalità di interagire con le persone che gli stanno intorno e per quanto riguarda un medico con i suoi assisti. Secondo la nostra idea dell’omeopatia e del suo utilizzo prima di giungere a definire un rimedio di fondo consono a una persona è necessario prestarle molta attenzione indagando con cura le sue personali modalità reattive.
D’altro canto non conosciamo le scelte del medico che la sta seguendo: semplicemente magari ha deciso di intervenire con dei rimedi omeopatici complessi attivi più su fronti per tamponare una situazione immediata riservandosi per i futuro di agire più profondamente sul problema. Questo non toglie meriti al medico che si sta occupando di lei.
D’altro canto siamo convinti del fatto che una specifica e cortese domanda fatta a questo medico le farà avere tutte le spiegazioni di cui sente il bisogno e che noi non possiamo darle.
Nella nostra pratica clinica ci capita frequentemente di avere in cura persone con problemi tiroidei. Molto spesso un individuo con questo tipo di problematica si è trovato di fronte a una scelta importante poco prima che iniziasse la tiroidite: la scelta può riguardare qualunque ambito della vita dal decidere se continuare a stare con il proprio compagno a scegliere se è ora di cambiare casa o lavoro. Non importa in che ambito si stia scegliendo quanto il concetto stesso di scelta.
Se da un lato l’interpretazione psicosomatica permette di dare una chiave di comprensione a questa patologia è importante considerare il problema anche da prospettive differenti.
Grandi passi possono essere fatti sul piano alimentare con lo studio del profilo alimentare personale attraverso Recaller e con l’impostazione di una dieta rispettosa dei naturali equilibri ormonali.
In molti casi questa impostazione, di cui abbiamo già discusso in molti articoli, permette di controllare efficacemente la funzione tiroidea riequilibrando autonomamente il quadro ormonale.
Così come per l’alimentazione, risulta importante decidere di cambiare sensatamente il proprio stile di vita facendo dell’attività fisica una parte integrante della propria quotidianità.
Quanto detto fino a qui punta prepotentemente l’attenzione sull’importanza dell’infiammazione diffusa nella patogenesi delle tiroiditi.