Gelato: istruzioni per l’uso
Arriva il sole e con esso il caldo, la voglia di mare, e le gelaterie che si fanno notare più volentieri agli angoli delle strade o nelle vie affollate.
Per un attimo si pensa di aver proprio voglia di un gelato, poi viene in mente la “prova costume” e allora le strade possibili diventano due: mangiare comunque il gelato per poi provare senso di colpa e inadeguatezza e scegliere la palestra oppure i biscotti sul divano piangendo delle proprie sfortune, oppure non mangiarlo. La seconda opzione è quella di tirare diritto, guardare per terra ogni volta che si incrocia qualcuno con in mano un cono gelato e continuare le proprie occupazioni giornaliere facendo finta di niente.
Esiste però una terza strada, quella dell’equilibrio – in parte del compromesso – che unisce gusto, salute e armonizza tutto come una buona crema.
Un gelato, posto in un contesto equilibrato, può davvero essere goduto con serenità la volta in cui ce ne sia davvero la voglia o il desiderio.
Allora è bene precisare cosa si intenda per “contesto equilibrato”. Innanzitutto, un contesto equilibrato è fatto di esercizio fisico e sport all’interno della quotidianità di ciascuno.
Poi viene la nutrizione, che va analizzata nel contesto generico e nello specifico, nel momento in cui si ha desiderio di mangiare un gelato.
Ci si chieda ad esempio, “Ne ho veramente voglia o penso di averne voglia perché non faccio prima colazione, assumo poca frutta e verdura, non abbino carboidrati e proteine, non ho mangiato abbastanza nel pasto precedente e ora mangerei anche la collega simpatica?”. Tutti i comportamenti appena elencati hanno una relazione importante con la voglia di dolce e nella ricerca compulsiva di cibo, e sono da tenere molto bene in considerazione per la propria alimentazione quotidiana, qualora si decida di far del bene al proprio organismo e alla propria serenità.
Poniamo di trovarci in una situazione ottimale: vado in palestra tutti i giorni almeno mezz’ora o almeno un’ora tre volte la settimana e ho quindi un metabolismo che funziona, mangio bene e ho quindi un organismo che sa come gestire la sua fame e i suoi ormoni in maniera più che adeguata (faccio una buona prima colazione, abbino sempre carboidrati e proteine, mangio frutta e verdura in abbondanza). In questo caso sarà sufficiente abbinare il gelato a una buona parte di verdura o frutta (potrebbe essere una macedonia, una mela, una bella carota) e a una quota proteica che bilanci l’introito di zuccheri (avere a portata di mano un buon pacchetto di mandorle o di noci, ad esempio, rende più semplice il compito ed efficace la regolazione della glicemia).
Considerati tali accorgimenti, che rendono il gelato parte di un pasto che voglia essere il più possibile completo ed equilibrato, non si dimentichino importanti elementi di cornice. Ad esempio è utile sedersi per mangiare e gustare l’interno del cono o della coppetta con calma e piacere, ancora meglio se al sole, per stimolare la produzione endogena di vitamina D3.
Ultimo passo, ma non in ordine di importanza, può essere utile dare un’occhiata agli ingredienti usati dalla gelateria di fiducia, ed eventualmente decidere di cambiarla. Come suggerisce Il Fatto Alimentare attraverso una bella analisi che definisce i punti essenziali nello scegliere la propria gelateria, è importante che il gelato sia prodotto con delle buone materie prime, che gli ingredienti siano freschi e la composizione simile a quella che potrebbe essere ottenuta facendo il gelato in casa.
C’è differenza tra mangiare il gelato tutti i giorni e mangiarlo una volta ogni tanto. È la differenza che esiste tra esagerazione ed equilibrio.
Nessuno dice di vivere a gelato o che mangiare gelato fa dimagrire, ma è bello sapere che esiste una via migliore e addirittura sana per mangiare con serenità anche il gelato o il dessert, quando il contesto in cui lo si faccia sia adeguato.