Cos’è il metabolismo, a cosa serve e come si usa per dimagrire
“Metabolismo” è un termine usato e abusato, il cui concetto spesso sfugge alla comprensione dei più. Si tratta di una di quelle parole che sono talvolta utilizzate senza davvero essere comprese. Allora cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Il metabolismo di una sostanza è la reazione di semplice trasformazione chimica della stessa in qualcos’altro: in greco metabolé (parola da cui “metabolismo” deriva) vuol dire, semplicemente, “cambiamento”. Ecco che, ad esempio, quando uno zucchero è trasformato (cambiato) in energia a livello cellulare, quello è un “metabolismo”.
Qui introduciamo un termine di maggiore impatto sociale: il “metabolismo basale“. Si tratta dell’energia che serve a un organismo vivente per mantenere, in condizioni di riposo, le proprie funzioni vitali (respirazione, digestione, circolazione…).
Il valore del “metabolismo basale” può essere espresso in “calorie“, dove la caloria non è altro che una unità di misura di quella energia prodotta e necessaria.
Esistono dei macchinari che, con maggiore o minore approssimazione, calcolano il metabolismo basale dell’individuo valutandone, età, peso e quota di muscolo presente. Spesso questo quantitativo è preso come base di partenza di diete più o meno valide.
Ciò che è importantissimo ricordare, in questo caso, è che anche solo alzandosi dal letto si sta superando la soglia giornaliera del proprio metabolismo basale. Ecco che l’utilizzo del metabolismo basale come indicatore delle calorie consumate durante la giornata rischia di essere fuorviante.
La valutazione del metabolismo basale è invece interessante se si considera il suo aumento o la sua riduzione.
In questo senso, ciò che maggiormente ne influenza la variazione è la quantità di massa magra presente nell’organismo.
Le diete ipocaloriche continuative (diverse dal concetto di “dieta alternata”) tendono a consumare (metabolizzare) il muscolo, usandolo per produrre quell’energia che non è fornita dall’alimentazione, riducendo in questo modo il “metabolismo basale”.
È questo il motivo per cui le diete ipocaloriche tendono a produrre dimagrimenti rapidi (consumando grasso, ma anche muscolo) seguiti da altrettanto rapidi re-incrementi non appena si ricominci a mangiare un po’ di più (il muscolo non consuma più e si tende ad accumulare in grasso).
D’altra parte, l’incremento della massa magra, come avviene con una buona attività sportiva associata a una corretta nutrizione, aumenta i consumi dell’organismo in condizioni basali (il “metabolismo basale”, appunto).
Ecco perché il valore di un’ora di jogging o passeggiata o altro sport va molto oltre le calorie consumate durante l’allenamento.
La massa magra allenata e nutrita consuma di più durante l’intera giornata e consuma di più di una massa magra minore anche facendo sforzi ridotti come la breve passeggiata dalla macchina a casa.
Fare un’ora di step e pensare di “aver guadagnato uno yogurt” è un concetto errato fin dalla radice, anche se le calorie consumate durante l’attività dovessero essere effettivamente quelle dello yogurt. Le calorie consumate a seguito dell’attività sportiva (soprattutto se associata ad una nutrizione appropriata) saranno più del solito, persino durante il sonno profondo.
È il lavoro atto all’incremento del proprio metabolismo energetico quello che consente un dimagrimento sano, efficace e duraturo, ed è un incremento che si costruisce, in salute, con una nutrizione sana e una sana attività sportiva.
L’allenamento muscolare associato ad elementi fondamentali come una prima colazione abbondante, completa e adeguata, l’abbinamento di carboidrati e proteine a tutti i pasti e l’utilizzo di una sufficiente quantità di calorie durante la giornata (qualche volta, una caloria di più è meglio di una di meno) permettono il raggiungimento in salute di una forma fisica adeguata, sana e bella, smettendo di avere paura delle calorie e imparando a comprenderne il vero significato.