Facebook fa bene alla socialità, alla salute e al cervello
Negli anni, il social network è stato tra le altre cose bistrattato e accusato di creare depressione nei ragazzi che ne facevano uso. D’altra parte, evidenze sufficientemente precise hanno rilevato miglioramenti dell’interfaccia sociale anche fuori da internet e hanno definito Facebook uno strumento in grado di migliorare l’autostima.
Non è tutto: a quanto riporta l’Huffington Post, Facebook terrebbe arzilla, allegra e ben performante la mente degli over 60. Janette Wohltmann, dottorato in ricerca presso il dipartimento di psicologia dell’Università dell’Arizona, è la ricercatrice che avrebbe presentato lo studio al quarantunesimo congresso annuale della International Neuropsychological Society (Società Internazionale di Neuropsicologia), tenutosi lo scorso ottobre alle Hawaii.
Lo studio, a quanto si riporta, ha coinvolto un numero ristretto di persone che hanno tuttavia beneficiato di punteggi il 25% migliori (misurati prima dell’inizio dello studio e dopo otto settimane di pratica Facebook) in test neuro cognitivi e che misurassero i livelli di variabili sociali e di abilità cognitive.
I due gruppi di confronto, il primo dei quali sia stato portato ad usare un diario online nel quale non fosse presente la condivisione con altri utenti e il secondo dei quali è soltanto stato messo sulla lista d’attesa per essere istruito all’uso di Facebook, hanno invece mantenuto costante il loro punteggio dopo le otto settimane di durata dell’osservazione.
Il risultato potrebbe essere mediato da un maggior coinvolgimento cognitivo di chi abbia usato il celebre social network, rispetto ai due gruppi di controllo. Un coinvolgimento di questo tipo (imparare nuove cose e restare attivi), porta generalmente ad una migliore performance cognitiva. A questo proposito, Janette Wohltmann parla di una specie di ipotesi “use it or lose it” (se non lo usi lo perdi).
La seconda strada attraverso la quale Facebook avrebbe potuto dare tale vantaggio è appunto quella sociale: esistono evidenze del fatto che chi si sente “in compagnia”, con sentimenti di appartenenza e integrazione, è più felice, allegro, e mentalmente più attivo. Attravero tale meccanismo, l’uso della piattaforma potrebbe aiutare anche la salute fisica, migliorando le sensazioni dell’individuo e migliorando eventualmente i valori di infiammazione generale.
Attenzione però: quanto detto vale solo fino a che l’uso del social network provoca sentimenti sociali e di appartenenza positivi, per chi risulterebbe altrimenti limitato rispetto alla relazione col mondo esterno.
Si suggerisce di utilizzare Facebook quale mezzo sociale, insegnando eventualmente anche ai propri nonni la maniera sicura di usare tale strumento, ma di ricordare bene il valore e l’utilità dell’incontro diretto, ad esempio attraverso una passeggiata con un amico o una cena tutti insieme (anche organizzate attraverso posta elettronica).