Russare non è solo un rumore fastidioso
Il rumore noto come russamento è determinato dal passaggio dell’aria attraverso una strettoia causata da una stenosi a livello nasale o della gola, tale stato causa un edema dei tessuti che vengono ulteriormente aspirati durante il ciclo respiratorio.
Quando poi le pareti delle vie aeree superiori si chiudono completamente si verifica l’apnea, che comporta una pausa del ciclo respiratorio in cui l’aria e quindi l’ossigeno in essa contenuta non arrivano ai polmoni e non ossigenano i vari tessuti, fra i quali il cuore, che a lungo andare né risente, con problemi cardiocircolatori, rischi di aritmie anche pericolose, scompenso cardiaco fino al coma respiratorio.
Thomas Bradley dell’Ospedale Generale di Toronto ha condotto uno studio su questo argomento (Arzt M et al, Arch Intern Med 2006 Sep 18;166(16):1716-22) e sostiene che curare l’apnea notturna migliora la funzione cardiaca.
Normalmente il riposo notturno si accompagna a riduzione della pressione arteriosa; le apnee che si ripetono anche centinaia di volte in una notte sconvolgono il sonno normale esponendo il cuore a ripetuti episodi ipossici associati a repentini rialzi pressori che influiscono sulla circolazione coronaria con conseguente ischemia del muscolo cardiaco.
C’è un limite, oltre il quale il russare cessa di essere un disturbo e diventa una malattia. E’ la “diga” dei quaranta decibel, oltre il quale il russare sfocia spesso nella sindrome delle apnee ostruttive notturne. Le statistiche dicono che un italiano su 100 ne soffre. Per chi vuole affrontare il disturbo all’origine, la soluzione migliore è quella di rivolgersi a un otorinolaringoiatra, ad un allergologo o ad un centro specializzato.
INCREDIBILE… ma vero! la causa più comune, con la deviazione del setto nasale, è il grasso, proprio lui, il sovrappeso. Il grasso si deposita ovunque, non solo sulla pancia. Anche la parte più profonda del palato ingrassa e si allarga. E di notte rilassandosi, ostacola il passaggio dell’aria e vibra ad ogni respiro.
Come si può guarire? Prima di tutto dimagrire, consumare un pasto leggero alla sera, dormire su di un fianco, umidificare la stanza da letto perchè l’aria secca favorisce le occlusioni delle vie aeree superiori (se però siete allergici agli acari questa manovra può essere controproducente).
Rivolgersi ad un otorino per una cura radicale, tramite il laser si eliminano i tessuti in eccesso.
Usare il cerotto che apre le narici e favorisce il transito dell’aria evitando di tenere la bocca aperta che produce il suono fastidioso.
Per i più alternativi, oltre all’agopuntura, non mancno delle possibilità. È da poco uscito un lavoro sul BMJ (Puhan MA et al, BMJ 2006 Feb 4;332(7536):266-70. Epub 2005 Dec 23) in cui si dimostra su 25 pazienti affetti da sindrome ostruttiva respiratoria che l’uso di uno strumento a fiato usato dagli aborigeni australiano dal nome curioso “didgeridoo” è un trattamento effettivo per la cura della “sleep apnoea obstructive syndrome” cioè il russamento grave notturno con apnea; in poche parole suona che ti passa.
Anche l’agopuntura può essere d’aiuto. Basandosi la medicina cinese sul corretto equilibrio energetico il russare viene definito come un QI ribelle. L’energia (QI) scorre nei meridiani mantenendo in equilibrio YIN / YANG, la terra ed il cielo, il basso e l’alto… Ogni qualvolta che, per motivi diversi, ci troviamo in carenza energetica o dello YIN o dello YANG si creano patologie o meglio blocchi energetici che talvolta possono risalire controcorrente (vomito, tosse, russare…).
In questo senso mi viene in mente un caro amico, afflitto da un severo conflitto lavorativo (abbandonare o no il socio) che lungi dall’essere un russatore abituale iniziò a russare esattamente in quel periodo. Nel corso dei 6 trattamenti agopunturali emerse in modo sereno quale dovesse essere la sua scelta, e una volta messala in atto anche il suo sonno tornò silenzioso.
Il meridiano di polmone con lo specifico punto (LU1) tonifica e regola il QI e permette una corretta discesa dello stesso, così come altri punti specifici che aprano le vie aeree superiori.
dott. Ezio Calosso