Rigore scientifico o scelta di potere?
Le sempre vivaci polemiche sulla medicina naturale si basano soprattutto sulla presunta mancanza di studi scientifici che ne dimostrino la validità. Ma, come è stato discusso al convegno internazionale Ricerche di medicina complementare in Lombardia, che si è tenuto a Milano il 14 maggio 2004, non sempre le metodologie di ricerca che diamo per acquisite sono del tutto affidabili e coerenti.
Nel convegno, che ha presentato al mondo scientifico le ricerche sulla medicina alternativa e complementare svolte finora nell’ambito dell’iniziativa promossa da Regione Lombardia in collaborazione con l’OMS, il dottor Harald Walach, direttore delle ricerche dell’Istituto di Medicina Ambientale dell’Università di Friburgo, ha messo in discussione proprio il tema della validità delle metodologie di ricerca sulle quali si basa la ‘scientificità’ della medicina occidentale. (Per un resoconto più dettagliato del suo intervento, vai all’articolo nella sezione per gli operatori).
Gli oppositori della medicina naturale sostengono in generale che mancano prove concrete (ovvero ‘studi randomizzati e controllati in doppio cieco’) sulle pratiche di medicina alternativa. Ma anche all’interno del mondo scientifico non c’è certezza sull’adeguatezza di questo approccio metodologico. Diversi studi (vedi per esempio Benson K, Hartz AJ e Concato J, Horwitz RI) hanno sollevato numerose critiche sull’utilizzo di questo strumento. Portando il dottor Walach ad auspicare un’integrazione tra le varie metodologie attualmente in uso nel mondo scientifico.
Nessuno di questi approcci infatti ha in sé una validità assoluta. Se gli studi randomizzati in doppio cieco danno in genere risultati rigorosi sul piano della correttezza ‘interna’, gli studi osservazionali massimizzano la validità ‘esterna’, ovvero la generalizzabilità degli esiti del lavoro e l’applicabilità dei risultati nella realtà clinica.
Se desideri leggere il seguito di questo articolo, e sapere di più sulla differenza tra studi randomizzati e studi osservazionali, clicca qui.)