Protettori gastrici e antibiotici usati da bambini facilitano le future allergie
Le nuove linee guida per l’uso dei protettori gastrici sono molto chiare. Così pure le indicazioni all’uso degli antibiotici che sono invece spesso proposti in modo “automatico” per tutelarsi da qualsiasi possibile recriminazione quando un bambino ha un movimento di temperatura.
L’uso infantile di entrambi questi tipi di farmaci porta a conseguenze importanti sul piano individuale e sociale.
Una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics nell’Aprile 2018 ha analizzato un registro delle Forze Armate composto da 790.000 bambini che a 6 mesi di età risultavano privi di qualsiasi tipo di allergia.
Nel corso di circa 5 anni successivi, i bambini che avevano assunto protettori gastrici o antibiotici nei primi 6 mesi di vita avevano manifestato reazioni allergiche di qualsiasi tipo (ma soprattutto allergie alimentari) in misura molto più alta dei bambini che non li avevano presi (Mitre E et al, JAMA Pediatr. 2018 Apr 2:e180315. doi: 10.1001/jamapediatrics.2018.0315. [Epub ahead of print]).
Parliamo di indici di rischio molto alti: 2,6 volte in più per gli inibitori di pompa protonica (IPP, i farmaci che finiscono con –prazolo), 2,2 volte in più per gli altri protettori gastrici e 2,1 volte in più per gli antibiotici.
In pratica, per ogni bambino “normalmente” allergico, se nei primi 6 mesi si sono presi protettori gastrici, ne possiamo trovare circa 3 che hanno sviluppato asma (particolarmente legato all’uso di antibiotici), allergie alimentari importanti, dermatiti o altri disturbi simili (qui il link all’articolo originale).
La motivazione di questo incremento è oggi molto chiara, e su Eurosalus ne abbiamo parlato più volte, spiegando che i protettori gastrici di fatto riducono il potere digestivo (cambiando l’acidità dello stomaco) e impedendo soprattutto la digestione delle proteine. Quando queste arrivano all’intestino ancora intatte, si sviluppano più facilmente risposte allergiche che possono essere anche gravi, come documentato fin dal 2003.
Lo stesso vale per gli antibiotici, che alterano la flora intestinale, creando quella che si chiama disbiosi, che oggi sappiamo essere fortemente correlata con lo sviluppo di allergie in particolare di tipo asmatico.
Questa ricerca stimola due riflessioni: la prima riguarda una ancora più stringente azione di evitamento degli antibiotici per patologie che spesso hanno solo bisogno di riposo e guarigione spontanea. Se ai genitori fosse spiegato con chiarezza che per fare passare una febbricola a 37,5 c’è il rischio di vedere proprio figlio andare in giro tutta la vita con gli inalatori di farmaci antiallergici, forse ci sarebbe maggior collaborazione.
La seconda è che nella necessità medica di usare comunque questi farmaci, l’impiego associato di enzimi digestivi (che consentono di digerire le proteine lasciate intatte dai protettori gastrici) e di probiotici (che consentono di tamponare gli effetti sullo squilibrio intestinale) potrebbero essere strumenti importanti per ridurre questo rischio e usare un farmaco necessario riducendone i rischi che ne possono derivare.