Quanto costa essere grassi?
Al di là delle sue conseguenze cliniche, l’obesità ha un costo in termini economici, che alcuni studi hanno cercato negli ultimi tempi di calcolare in termini precisi. Si tratta per lo più di studi americani: negli USA, infatti, obesità e soprappeso hanno ormai raggiunto proporzioni epidemiche.
Se una decina d’anni fa era obeso un americano su 4, oggi è obeso uno su 3 (considerando ‘obeso’ un adulto con un Indice di massa corporea – BMI uguale o superiore a 30), con un considerevole aumento parallelo delle malattie correlate, quali diabete, ipertensione, coronaropatie, ischemie, tumori, artrosi e apnea del sonno, molte delle quali potrebbero essere tenute sotto controllo con l’adozione di una dieta corretta. Ma non dimentichiamo che l’aumento dell’obesità è un fenomeno che tocca da vicino anche i bambini.
Obesità e sovrappeso, con il loro corollario di patologie, hanno dunque un impatto economico sul sistema sanitario statunitense. Ma anche se in misura minore, il problema non può essere sottovalutato anche da noi, dove l’uso intensivo di carboidrati nella dieta non facilita il mantenimento del peso forma. Per lo meno, non tanto quanto ci viene raccontato abitualmente dai media.
Il più recente tra gli studi che hanno considerato l’impatto economico dell’obesità, è stato pubblicato lo scorso ottobre (Raebel MA et al., Health services use and health care costs of obese and nonobese individuals, Arch Intern Med. 2004 Oct 25;164(19):2135-40) e ha messo a confronto individui obesi e non obesi raggruppati per età e per sesso. Il confronto dei costi sanitari sostenuti dai vari gruppi (ricoveri, visite mediche, medicinali prescritti) nel corso di un anno di monitoraggio ha fatto registrare un bilancio notevolmente sfavorevole per i pazienti obesi (con una spesa media di $ 585,44 contro $ 333,24 per i non obesi). Una differenza che, secondo i ricercatori, è stata motivata soprattutto da un maggiore uso di farmaci.
Un dato abbastanza impressionante, tra quelli emersi: basta un aumento di una sola unità dell’Indice di massa corporea (BMI) perché la spesa sanitaria individuale lieviti del 52,9%.