Prurito da farmaci: come intervenire naturalmente?
DOMANDA
Da diversi anni assumo farmaci contro l’ipertensione, purtroppo da un paio d’anni questi farmaci mi causano un prurito fastidiosissimo curato con antistaminici ma con risultati poco entusiasmanti; ho provato anche a cambiare i vari tipi (quasi tutti) di farmaci antipertensivi ma il prurito rimane. Qualche risultato l’ho ottenuto con l’omeopatia prendendo Rhus toxicodendron, ma dopo un anno di assunzione sembra che abbia perso efficacia. Mi potete indicare qualche cosa in alternativa al Rhus che possa funzionare?Grazie.
RISPOSTA
Gentilissimo Lettore,
non conosciamo la sua situazione clinica, ma leggendo la sua lettera la prima domanda a cui abbiamo pensato è stata se oltre a provare quasi tutti i farmaci antipertensivi abbia in realtà cercato ridurre la pressione arteriosa con meccanismi autonomi (come una dieta iposodica sensata) o con l’utilizzo di rimedi naturali (Olivis ad esempio, ma anche tanti altri).
Ci capita spesso di discutere nella nostra pratica clinica con i nostri pazienti che sono oltre modo convinti dell’impossibilità di ridurre i farmaci contro la pressione alta. Ribadiamolo una volta per tutte: la terapia antipertensiva non è una condanna a vita ma modificando il proprio stile di vita è possibile in molti casi ridurla e poi in alcuni casi arrivare anche a sospenderla del tutto. Questo processo naturalmente deve essere guidato da un medico esperto che sappia modulare con attenzione la terapia in base a fattori diversi quali la stagione dell’anno, la tensione emotiva, l’attività fisica, il sovrappeso ecc.
In casi come questo di solito risulta estremamente efficace l’utilizzo di Histaminum 9 CH (OTI) che svolge un’azione antistaminica naturale. Si utilizzeranno 3-4 granuli 2-3 volte al giorno anche per un lungo periodo. In associazione è possibile utilizzare 20 gocce di Ribes nigrum 1D MG 2 volte al giorno con una buona azione antinfiammatoria, o in alternativa dell’olio di Ribes nero. Nell’ottica generale è bene ricordare come questo gemmoterapico svolga un’azione di riequilibrio della corteccia surrenalica normalizzando la pressione arteriosa. Questo significa che in generale se la pressione è alta tende ad abbassarla mentre se si è ipotesi tende a riportarla a valori normali.
In un’ottica più ampia di intervento, lo studio del quadro immunologico potrebbe rivelarsi utile nel controllo dell’infiammazione generale dell’organismo. Questo, oltre a migliorare la situazione del prurito, potrebbe probabilmente contribuire a regolare la pressione arteriosa.
Lo scopo di una dieta contro le allergie alimentari ritardate (volgarmente intolleranze alimentari) è il recupero della tolleranza immunologica. In questa prospettiva la dieta per il recupero della tolleranza deve rispecchiare lo svezzamento infantile e quindi deve essere impostata come una dieta di rotazione settimanale e non come una dieta di eliminazione che comporta in molti casi più rischi che benefici.