Traffico, mobilità, inquinamento e scuola: le idee di Beppe Sala per il futuro di Milano
Più volte da queste pagine abbiamo chiesto ai nostri lettori di riflettere sull’importanza di votare per chi consentirà di arrivare vivi alle successive elezioni piuttosto che per chi dice solo di ridurre le tasse.
Ove possibile sarebbe meglio avere entrambi i risultati, ma tra i due è di gran lunga indispensabile avere almeno il primo se si vuole beneficiare del secondo.
Per questo abbiamo voluto proporre ai quattro candidati delle primarie di Milano una serie di domande sui temi più caldi per la salute e il benessere dei cittadini milanesi.
Sono tutte persone che hanno comunque evidenziato nella loro storia sociale e politica un particolare interesse alle aree che riguardano la salute, l’inquinamento e il benessere, ma ogni candidato sviluppa questi temi con diversità che potranno, in futuro, rivelarsi determinanti.
In questa particolare tornata elettorale lo scontro vero sarà durante le primarie (che avranno quest’anno modalità semplificate) e chi si identificasse in un pensiero o in un programma specifico, i giorni 6 e 7 febbraio prossimi farà bene ad andare a votare e a stimolare amici e parenti a farlo, per sostenere l’immagine futura della propria città più vicina alle proprie convinzioni e più rispettosa del benessere di ogni cittadino.
In realtà abbiamo mandato a tutti e quattro i candidati (Balzani, Majorino, Sala e Iannetta) una richiesta di intervista sui temi della salute e del benessere, ma fino ad oggi solo Beppe Sala e Francesca Balzani hanno accettato di rispondere alle nostre domande.
Crediamo che già questo sia un gesto positivo che caratterizza una differenza di interessi e meriti attenzione, riflessione e fiducia.
I temi più caldi su cui abbiamo chiesto a Beppe Sala e Francesca Balzani (come ai loro contendenti) di rispondere, sono elencati qui di seguito: si tratta degli spunti che in modo particolare riguardano le possibili connessioni tra le future scelte del Sindaco e la salute dei cittadini.
Al termine abbiamo anche chiesto a Sala e Balzani come pensano di presentarsi ai cittadini se dovessero vincere le primarie, per affrontare poi le elezioni comunali vere e proprie.
Qui di seguito sono riportate le risposte e le indicazioni date da Beppe Sala (come riportato nel titolo dell’articolo) mentre l’intervista a Francesca Balzani verrà pubblicata venerdì 29 sul sito con spazi e evidenze del tutto simili.
In poche righe non si può certo sviluppare completamente il programma di lavoro dei prossimi 5 anni, ma abbiamo sintetizzato gli spunti più rilevanti del piano d’azione da loro proposto per aiutare i cittadini milanesi a capire le differenze sostanziali tra i candidati.
- Inquinamento e Traffico
- Riscaldamento
- Mense scolastiche
- Sicurezza
- Biciclette
- Impianti sportivi
Non si tratta di un problema della sola città di Milano. Tutta l’area metropolitana patisce una situazione depressionaria, una elevata presenza industriale e una densità abitativa elevata. Si tratta di 3 milioni di persone che hanno la tendenza a convergere ogni giorno verso il centro di Milano e ogni giorno 500.000 auto per uso privato arrivano in città. Non è certo l’espansione dell’area C che risolve il problema ma la valorizzazione e l’ampliamento dei mezzi pubblici per arrivare a completare la linea M4 fino a Linate e arrivare con la M1 fino a Monza. Questi interventi costano e creano disagi ai cittadini per lungo tempo, durante la costruzione, ma oggi sono necessari, a costo di studiare soluzioni parziali di passaggio in superficie.
L’impegno è quello di negoziare con il Governo e con i privati la ricerca di fondi per la costruzione e di fare in modo che i servizi fondamentali siano efficienti in tempi brevi per ridurre drasticamente gli arrivi automobilistici nella città. Un tema che si affronterà è quello di arrivare ad avere automatismi di blocco precisi, che coinvolgano gli oltre 100 comuni della città metropolitana e che scattino per tutti nello stesso momento, ad evitare alcune delle situazioni che di recente si sono proposte.
Si affronta il controllo dei costi energetici futuri facilitando la trasformazione delle caldaie da gasolio a metano e intervenendo da subito sulla trasformazione degli edifici pubblici, seguendo in parte il modello proposto da EXPO che ha compensato l’impatto ambientale finanziando i cambiamenti degli edifici pubblici. Si tratta di una modalità che già oggi è finanziabile almeno per la metà dei costi e che dipenderà dalla capacità del Sindaco di attivare il sistema bancario e finanziario.
In questo progetto si inserirà anche l’esempio dato dalla rigenerazione e dalla trasformazione immobiliare di aree attualmente non utilizzate (come gli scali dismessi). La loro trasformazione deve dipendere da tre precisi principi:
- Non deve essere tolto del verde esistente, utilizzando aree già modificate; i “nuovi territori” sono gli scali ferroviari dismessi.
- Le strutture devono essere predisposte come sistemi complessi funzionanti a basso impatto ambientale in modo da generare in modo preciso modalità di utilizzo del riscaldamento che siano di esempio concreto per la trasformazione dei modelli inquinanti ora esistenti.
- Si possono ricostruire gli edifici sfruttando lo stesso tipo di approccio e contribuendo a creare un sistema globale di rispetto ambientale che si diffonda in tutta la città.
Si tratta di un tema molto serio, che coinvolge in modo trasversale la maggior parte delle famiglie milanesi. La modalità con cui si affronterà questo tema sarà quella dell’ascolto di tutte le parti coinvolte immediatamente dopo le primarie. In quei 4 mesi ci sarà da svolgere un lavoro fondamentale. Si sentiranno tutte le parti, da chi dice che il servizio è perfetto a chi invece si lamenta pesantemente del tipo di scelte. L’alimentazione degli studenti ha un valore elevatissimo e rappresenta una base della vera prevenzione sanitaria e della formazione al benessere di tutti coloro che utilizzano le mense scolastiche.
Già oggi avremmo la possibilità di utilizzare telecamere dinamiche, che sono cioè in grado di segnalare eventi particolari in modo automatico, senza cioè il bisogno rivedere decine di ore di registrazione per valutare gli avvenimenti. La relazione con chi fornisce tecnologia adeguata diventerà parte rilevante della possibilità di rendere Milano la prima città ad usare tecnologie avanzate per migliorare le condizioni di sicurezza attraverso tecnologie digitali evolute e sistemi avanzati in grado di attivarsi in “real time” per consentire poi l’intervento umano di verifica e controllo.
Per chi si muove in bicicletta si deve affrontare seriamente il problema del pavé (escluse le zone con significato storico). Via Torino ad esempio concentra pavé e rotaie e l’effetto è che i ciclisti si muovano sul marciapiede. Vanno previsti percorsi specifici di movimento e poi ci si deve lavorare in modo determinato per renderli fruibili.
Vanno trovate formule, attraverso la condivisione e l’ascolto, che vuole diventare una modalità costante di confronto, per riuscire ad esempio a garantire il “non furto” della bicicletta, iniziando a pensare anche ad un futuro di trasportabilità sui mezzi pubblici come già avviene in molte città europee.
Il Sindaco dovrà stimolare un ripensamento delle attuali modalità di gestione. Ogni cittadino, almeno per quanto riguarda l’uso degli impianti comunali, deve potere fare una doccia calda, dopo lo sport, in un ambiente pulito e gradevole. Si tratta di un bisogno elementare che deve trovare soluzione riequilibrando gli spazi di eccellenza di servizio e quelli che invece patiscono. Il tema dominante sarà quello della integrazione tra trasporti pubblici, sport e strutture di supporto. Lo sport deve essere per tutti. È necessario aiutare la pratica di una regolare attività sportiva che diventa essenziale in un progetto di Milano che stimoli il benessere e la prevenzione.
Se dovessi superare le primarie avrò quattro mesi di tempo per stilare un piano d’azione. Non c’è un programma già prestabilito in modo dogmatico.
La mia idea è di ascoltare tutti coloro che si occupano di un particolare tema o che lo vivono concretamente nel quotidiano, per agire come se si dovesse partire subito.
Saranno quattro mesi fondamentali per ascoltare tutte le componenti della realtà milanese per essere già pronti, se poi si dovessero vincere le elezioni, a mettere immediatamente in atto quanto deciso dal confronto vero. Il prossimo autunno è già quasi alle porte e ci arriveremo preparati e pronti.
La trasparenza è facile e va fatta: la gestione di spese e progetti può essere resa visibile in modo immediato e comprensibile. Penso poi di muovermi con i miei collaboratori con “severità premiante”.
I dipendenti comunali possono e devono essere incentivati per rispondere alle aspettative dei milanesi in modo corretto ed efficace, con la possibilità di beneficiare delle loro performance qualitative senza bisogno di rivolgersi al settore privato.