Le fibre amiche del cuore, e di molto altro
Nei giorni scorsi, esce su Stroke un articolo che punta alla rianalisi di dati precedentemente pubblicati, riguardo la relazione tra consumo di fibra e probabilità di andare incontro a infarto.
Naturalmente l’associazione è stata quella di un minor numero d’infarti, tra chi mangiava più fibra. I dati sono per altro sostenuti da altre analisi statistiche, tra le quali si segnala quello pubblicato in febbraio sull’European Journal of Epidemiology e condotto dal Dipartimento di Neurologia del Jinling Hospital, a Nanjing, in Cina.
Quello su cui bisogna riflettere non è tuttavia la fibra in quanto tale, anche se essa riduce tra e atre cose l’assorbimento di colesterolo a livello intestinale, bensì ciò che il consumo di fibra significa: innanzitutto una scelta preferenziale di cereali integrali e di carboidrati ad impatto glicemico basso, il che si è dimostrato avere un impatto positivo sulla salute dei vasi. In secondo luogo, significa assunzione di frutta e verdura che, tra le altre cose per azione degli antiossidanti in esse contenuti, possono essere alleate particolari nel controllo delle stesse variabili.
La relazione tra controllo della glicemia e salute dei vasi e dell’apparato cardiocircolatorio è nota da tempo ed è specchio di uno stato di salute che vale alla stessa maniera per la persona nella sua integrità: la fibra ad esempio protegge si il cuore dagli infarti, ma lo fa anche per il cancro alla mammella.
Soluzioni semplici come scegliere carboidrati integrali, abbinare a ogni pasto carboidrati e proteine, integrare più frutta e verdura nella propria alimentazione, rappresentano vie significative per ridurre la fame, migliorare la gestione dell’appetito, controllare la linea, e stare meglio in maniera complessiva, agendo in maniera attiva per la salvaguardia del proprio tessuto vascolare, del proprio cuore, e del proprio organismo.