Basta una bibita al giorno per attivare acne e policistosi ovarica

12 Gennaio 2025
Basta una bibita al giorno per attivare acne e policistosi ovarica

Un articolo pubblicato sullo European Journal of Endocrinology descrive la relazione tra l’uso di bibite dolcificate con fruttosio e lo sviluppo di iperandrogenismo.

Si tratta di una condizione che facilita l’acne (sia negli uomini sia nelle donne) e la policistosi ovarica, quest’ultima, ovviamente, solo nel sesso femminile. 

L’analisi è stata effettuata su un numero complessivo di persone molto elevato (oltre 500.000) grazie alla utilizzazione dei dati della UK Biobank e va a confermare l’interferenza della glicazione e dell’uso degli zuccheri nella regolazione ormonale sia maschile sia femminile.

Interessante notare che l’uso della frutta intera (che ha un indice glicemico ridotto rispetto alle bevande dolcificate) non evidenziava, almeno in questa ricerca, questo tipo di effetto.

Su Eurosalus abbiamo spesso evidenziato questo fenomeno sia nella tiroidite di Hashimoto sia nell’alopecia maschile.

L'uso di bevande dolcificate facilita molte alterazioni ormonali femminili e maschili. Lo studio della glicazione può aiutare a individuare le quantità di zuccheri che non creano danni, per usare in modo personalizzato e senza rischi anche le sostanze dolci.

Un caso clinico studiato e descritto dalla Mount Sinai University di New York presentava proprio la storia di una donna ammalatasi di Hashimoto a seguito della costante assunzione di dolcificanti a zero calorie.

Questa donna è stato trattata come se fosse una ipotiroidea su base autoimmune ma alla sospensione dei dolcificanti che la donna utilizzava, la tiroidite autoimmune è guarita e la donna ha ripreso la sua regolare funzione tiroidea senza bisogno di nessuna terapia.

Relativamente alla perdita di capelli e all’alopecia, una ricerca pubblicata su Nutrients nel novembre 2023 aveva appunto evidenziato una forte correlazione tra l’uso di bevende dolci (dalle bibite tipo cola ai tè così pubblicizzati per i ragazzi) e la caduta di capelli, soprattutto nei giovani maschi. 

Con tutta probabilità la causa di questa associazione è legata ad un processo infiammatorio intestinale (che riduce l’assorbimento di minerali e vitamine indicate per la salute dei capelli) e ad una interferenza ormonale.

Quest’ultima è dovuta all’azione del Metilgliossale, uno dei più importanti prodotti di glicazione esistenti, che si innalza nell’organismo per l’uso di zuccheri, dolcificanti, fruttosio e alcol e che può essere misurato oggi attraverso l’uso di test come il Glyco Test e il test PerMè.

I ricercatori hanno confrontato persone con frequente assunzione di bevande  e bibite dolcificate rispetto a chi non ne bevesse scoprendo che la caduta di capelli tipica del sesso maschile e purtroppo frequente anche nel sesso femminile (alopecia androgenetica) era presente 3,36 volte di più in chi ne usava rispetto a chi ne faceva un uso solo occasionale o non ne beveva affatto. 

L’uso dei dolcificanti artificiali o l’impiego eccessivo di zuccheri e di fruttosio altera in modo documentato il microbiota intestinale, che non è in grado di metabolizzarli adeguatamente, facilitando quindi la comparsa di disbiosi intestinale, condizione alla base di molte malattie croniche sia di tipo metabolico sia di tipo cardiovascolare.  

Eurosalus ha discusso recentemente questo tema in un articolo dal titolo “Dolcificanti e alterazione del microbiota”. È il motivo per cui chiediamo sempre a tutti i pazienti del centro SMA di Milano che studiano il microbiota intestinale, di valutare anche la propria glicazione tramite il Glyco Test per evitare la completa inefficacia della somministrazione di probiotici mentre l’organismo è in una fase infiammatoria ed è incapace di ottenere effetti benefici dai probiotici somministrati. 

Quali sono, quindi, le soluzioni pratiche da mettere in atto?

La prima è quella di valutare e misurare i propri livelli di glicazione, che GEK Lab analizza attraverso il Glyco Test e il test PerMè, per sapere quali sono i limiti che si devono affrontare per mantenere o recuperare la propria salute. 

Poi bisogna occuparsi di preservare il proprio metabolismo con cura ed attenzione, “volendogli bene”, in un certo senso, attraverso una corretta alimentazione. E anche il proprio sistema ormonale risponderà funzionando nel modo adeguato