Rooibos: ecco perché è una superpianta
Il Rooibos è una pianta endemica del Sud Africa. Il nome ne caratterizza l’origine: Rooibos significa proprio “cespuglio rosso” in Afrikaans.
Il nome più scientifico della pianta è Aspalathus linearis e fa parte della famiglia delle Fabacee, più note come “leguminose”. A differenza dei suoi cugini tra cui troviamo tra gli altri il fagiolo e la lenticchia, il Rooibos è celebre non per i suoi semi, ma per le sue foglie, con le quali si prepara l’omonima bevanda: “tè Rooibos”.
Il Rooibos si caratterizza per un discreto quantitativo di antiossidanti, che lo posizionerebbero vicino al potenziale di tè verde e tè nero. In più, il Rooibos non contiene caffeina, il che lo rende particolarmente adatto anche ai bambini e, per esempio, alle donne in gravidanza.
La ricerca sul Rooibos ha evidenziato in particolare effetti positivi sulla salute dell’osso, stimolando gli osteoblasti, cioè le cellule responsabili della mineralizzazione dell’osso (Mol Nutr Food Res. 2015 Mar;59(3):443-53. doi: 10.1002/mnfr.201400592. Epub 2015 Jan 14).
La pianta è stata inoltre studiata per i possibili effetti di prevenzione nei confronti della sindrome metabolica (Crit Rev Food Sci Nutr. 2016 Jun 15:0. [Epub ahead of print]) e alcuni flavonoidi presenti nella pianta sembrano avere un effetto di miglioramento della risposta glicemica (Phytomedicine. 2012 Dec 15;20(1):32-9. doi: 10.1016/j.phymed.2012.09.010. Epub 2012 Oct 17).
Interessante anche l’effetto cutaneo dell’estratto della pianta nella riduzione delle rughe che è stato descritto in uno studio pubblicato sull’International Journal of Cosmetic Science (Int J Cosmet Sci. 2010 Apr;32(2):99-106. doi: 10.1111/j.1468-2494.2010.00522.x).
L’estratto di Rooibos pare anche avere effetti immunomodulanti, motivo per cui il suo uso è stato definito utile nella prevenzione di patologie che vedono coinvolta una riduzione della risposta immunologica Th1 mediata, come tipico delle forme neoplastiche ed e allergiche (Biosci Biotechnol Biochem. 2001 Oct;65(10):2137-45) (J Immunoassay Immunochem. 2010;31(2):169-80. doi: 10.1080/15321811003617537).
Inoltre, il tè può essere particolarmente utile in chi soffra di intestino irritabile, per l’effetto non solo immunomodulante, ma anche antispasmodico della bevanda (Basic Clin Pharmacol Toxicol. 2006 Nov;99(5):365-73).
È inoltre utile dire che c’è Rooibos e Rooibos: in particolare è importante distinguere tra il Rooibos classico, fermentato, e il Rooibos verde, più ricco di antiossidanti rispetto al primo.
La distinzione risulta particolarmente importante quando si stia seguendo una dieta di rotazione volta alla riduzione dell’infiammazione da cibo che coinvolga le sostanze fermentate.
Attenzione anche all’abbondante uso in chi assume particolari farmaci: il Rooibos tenderebbe infatti a stimolare il gruppo di enzimi CYP3A, coinvolti nel metabolismo di diversi farmaci (J Pharmacol Sci. 2007 Feb;103(2):214-21. Epub 2007 Feb 8).
Resta quindi utile chiedere conferma al proprio medico prima di intraprendere massive terapie antiossidanti a base (anche) di tè Rooibos .