Cinque abitudini irrinunciabili per la salute delle ossa
DOMANDA
Mi hanno diagnosticato l’osteoporosi e non so come comportarmi per la parte alimentare. Avete qualche suggerimento da darmi?
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
interpretare un esame come la Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) può essere complesso, quindi, prima di tutto è utile leggere quanto è già stato scritto sulle pagine di Eurosalus in relazione alla diagnosi di osteoporosi, comprendendo fino in fondo il significato di indici come il T-score e lo Z-score. Nella colonna qui a destra ho ripreso tutta una serie di articoli utili per approfondire questi temi.
Il cambio di abitudini e di stile di vita può essere di grande aiuto, di per sé o in affiancamento alla terapia farmacologica, per sostenere il metabolismo osseo.
Il movimento rappresenta probabilmente il suggerimento più utile per chi voglia prevenire e curare l’osteoporosi. L’attività fisica dovrebbe diventare parte integrante della propria quotidianità commisurando l’intensità dello sforzo al proprio grado di allenamento e alla proprie attitudini.
Se il movimento è sempre di grande aiuto, meglio preferire le attività fuori dall’acqua che sfruttino lo stimolo meccanico della forza di gravità sull’osso: quindi benissimo le camminate, la corsa, lo step, i pesi e così via.
Sul piano nutrizionale riveste grande importanza la riduzione del sale e favore di alimenti vegetali ricchi di potassio: una dieta eccessivamente ricca di cloruro di sodio (con un alto consumo di salumi, affettati, formaggi, prodotti da forno e cibi conservati) e povera di potassio (con poca frutta e verdura) aumenta la perdita renale di calcio e conseguentemente il rischio di osteoporosi.
Lo dimostra uno lavoro scientifico recentissimo, pubblicato sull’American Journal of Physiology, che ha studiato la fisiologia del rene e in cui si dimostra che un eccessivo consumo di cibi salati porta a una maggior ritenzione di sodio e a una perdita urinaria di calcio (van der Wijst J et al. Am. J. Physiol. Renal Physiol. 2018).
Un’altro aspetto che spesso viene trascurato quando si parla di osteoporosi è il mantenimento di un corretto apporto proteico.
Lo ossa, infatti, sono costituite sia da una parte minerale, con sali di calcio, fosforo e magnesio, sia di una struttura proteica con la funzione da impalcatura. Per mantenere l’osso sano è fondamentale assumere un quantitativo adeguato di proteine ad alto valore biologico spaziando tra uova, carne, pesce, latticini e soia.
Meglio bilanciare carboidrati e proteine e tutti i pasti, a partire dalla prima colazione.
Utile anche lo studio del proprio profilo alimentare personalizzato che può essere fatto attraverso l’effettuazione di un test come Recaller o BioMarkers. L’impostazione di una dieta di rotazione settimanale, con giorni in cui evitare gli alimenti risultati positivi al test e giorni in cui invece reintrodurli, può essere utile per ridurre la concentrazione di citochine proinfiammatorie, come ad esempio il BAFF (B-Cell Activating Factor).
Uno studio pubblicato su Bone nel 2011 da un gruppo di ricercatori inglesi ha dimostrato che l’infiammazione da cibo e l’elevata produzione di BAFF stimola l’attivazione delle cellule responsabili del rimaneggiamento osseo, gli osteoclasti, aumentando il rischio di osteoporosi (Hemingway F et al. Bone. 2011 Apr 1;48(4):938-44).
Anche la Vitamina D riveste grande importanza quando si parla di osteoporosi.
A tal proposito può essere di grande aiuto verificare i livelli ematici di Vitamina D3 (25-OH) e, in caso questi siano insufficienti, integrare questa vitamina.
Ad esempio, è possibile utilizzare un prodotto come Osteo Supplement che oltre alla Vitamina D permette di integrare anche Calcio, Magnesio, Zinco, Boro e vitamina K2 che sono tutti fattori indispensabili per mantenere ossa e denti sani. Si utilizzerà 1 compressa a prima colazione e 1 compressa a cena per cicli terapeutici anche prolungati in relazione alla propria condizione clinica.