Salviamo i manichini: diamo loro da mangiare
Qualche anno fa aveva fatto scalpore e divertito l’opinione pubblica e i mass media il gruppo (di nome diverso a seconda delle regioni e della tempistica) che si era preso a cuore la libertà dei nani da giardino, portandoli via dai giardini per liberarli nei boschi e nelle piazze, mandando talora persino cartoline felici da luoghi stravaganti agli antichi proprietari.
Un movimento simile rischia di essere creato a giorni per la difesa della salute dei manichini italiani ed europei.
A dare il via alla contestazione, la foto di un negozio svedese che ritrae manichini decisamente più in carne dei prototipi abituali. Sembra che improvvisamente ci si sia resi conto della magrezza di quelli a cui si è abituati.
Immagini troppo sottili o esili di ragazzi o ragazze sottopeso possono portare ad ansia e ad atteggiamenti ossessivo-compulsivi nei confronti del cibo, in persone predisposte. Così già da qualche anno la legislazione ha fatto sì che sulle riviste o sui cartelloni pubblicitari non potessero comparire modelle con una taglia inferiore alla 38 italiana.
Oggi le modelle che si vedono sulla carta e in televisione sono più tornite, più sane e il muscolo è per fortuna tornato di moda insieme ad una maggiore attenzione alla salute oltre che all’apparenza.
I manichini però restano lì, sarà la crisi monetaria o altro, ma risultano, se possibile, ancora più straziantemente sottili e fragili: se fossero veri e non di plastica ci si potrebbe addirittura preoccupare che non stiano in piedi o che si spezzino a metà.
Il fatto che la magrezza eccessiva risulti anche sul manichino stesso straziante non cambia che le figure esili e sottili siano lì a modello, lasciando quindi intendere che quella potrebbe essere la forma da desiderare e ricercare, senza considerare che delle proporzioni quali quelle proposte nelle vetrine potrebbero essere fortemente problematiche dal punto di vista della salute dei soggetti in carne ed ossa.
Ciascuno ha diritto alla propria unicità e alla propria forma, purché sia sana , in salute e con l’energia per reggersi in piedi e gli introiti che permettano una vita sicura e in salute.
L’appello salva manichino è dunque rivolto a tutti: qualora ce ne sia la possibilità, gli si dia da mangiare. Gli si offra un cioccolatino, una mela, un pezzo del vostro panino (ovviamente purché ci si sia riusciti a nutrire a sufficienza prima), nella speranza di poterli vedere a lungo sorridenti, felici, e con qualche centimetro di vita in più ancora per lunghi anni.