Restare sani anche da grassi: il miracolo del resveratrolo
Se fosse possibile aiutare le cellule a respirare in modo più intenso, attivando la funzione mitocondriale (i mitocondri sono in pratica i “polmoni” di ogni cellula), si sarebbe fatto un grande passo verso il controllo dell’invecchiamento.
Ora questo obiettivo non sembra più così lontano, perché si è potuto verificare che alcune sostanze antiossidanti, e tra queste il resveratrolo, intervengono efficacemente sull’invecchiamento, controllando fenomeni come la resistenza all’insulina e l’infiammazione in modo del tutto naturale.
Da un lato infatti si sapeva che il resveratrolo aumentasse il life span (allungasse cioè la vita) di alcuni organismi, ma non si conosceva la sua azione. Poi un lavoro pubblicato su Nature nel novembre scorso ha consentito di rilevare i suoi effetti sulla insulinoresistenza e sulla obesità (Baur JA et al, Nature 2006 Nov 16;444(7117):337-42. Epub 2006 Nov 1),
In pratica sono stati studiati dei topi di mezza età (come se fossero topi con la “pancetta”) dividendoli in tre gruppi:
Quelli del gruppo numero 2 (i “mangioni”), oltre ad ingrassare ridussero l’attività fisica, svilupparono una steatosi del fegato (che divenne bello grosso), una lesione infiammatoria del cuore, e in media morirono ben più giovani dei topi a dieta standard.
Resveratrolo e antiossidanti per controllare la reazione immunitaria. Dall'uva una speranza
Quelli del gruppo 3 invece, ingrassarono ugualmente, ma si risparmiarono tutti i vari danni intervenuti sui topi solo mangioni, e morirono alla stessa età di quelli a dieta standard, mantenendo una attività fisica spontanea paragonabile alla loro.
Si può dire quindi che l’integrazione con il resveratrolo potrebbe essere di estremo aiuto per consentire anche alle persone in sovrappeso di mantenere una condizione di salute.
Noi sappiamo che l’ingrassamento determina ed è determinato a sua volta (in una specie di circolo vizioso) dalla infiammazione e dalla resistenza insulinica. La possibilità di tenere in equilibrio i picchi di insulina, attraverso abitudini alimentari corrette, consente di mantenere la calma insulinica.
Ci si domanda cosa potrebbe succedere ad una persona che mantenesse una dieta equilibrata secondo i principi del controllo insulinico, e che usasse anche del resveratrolo. Probabilmente i vantaggi sarebbero immensi.
Ricordiamo che il resveratrolo si trova fondamentalmente nell’uva (semini da masticare e buccia degli acini), ma che se ne trova in buona quantità nei frutti di bosco, in particolare le more. Un bicchiere di vino rosso può contenerne fino a 800 mcg (la concentrazione può arrivare, secondo gli studi più recenti, fino a 7 mg/L), ma è bene sapere che una simile concentrazione, appena minore, è presente anche nel succo di uva.
Ma non è finita qui: nel primo lavoro (o quasi), pubblicato nel 2007, è stata definita anche la forte azione antiallergica di questa sostanza, che interviene quindi anche sui meccanismi della infiammazione immunologica. In teoria potrebbe diventare uno strumento di supporto nelle tiroiditi, nell’artite reumatoide, nelle allergie e nelle intolleranze alimentari.
Il lavoro scientifico di riferimento (Lagouge M et al, Cell 2006 Dec 15;127(6):1109-22. Epub 2006 Nov 16), svolto da 14 ricercatori francesi dell’INSERM, è stato pubblicato online su Cell addirittura prima della stampa, visto il suo importante contenuto, e sono stati definiti dei punti fermi di notevole importanza.
Questo è uno dei motivi per cui tutti i prodotti che migliorano la funzione mitocondriale come ad esempio il coenzima Q10 o l’inositolo rappresentano la base di trattamento di tutti i disturbi da eccesso di ossidazione, e entrano di diritto a fare parte dei trattamenti anti invecchiamento.