Dimagrire: gli esami che aiutano a fare le scelte giuste
Le strategie per conquistare la forma e facilitare la perdita di massa grassa richiedono anche la precisazione di alcuni esami ematici, che aiutano a capire se nell’organismo ci sono segnali di pericolo (come quelli infiammatori) o alterazioni metaboliche che spingono l’organismo ad accumulare grasso.
Con il proprio medico si possono definire i valori da studiare, ma le farmacie più attente possono oggi fornire in tempo reale dei servizi di supporto che aiutano a fare le scelte giuste.
Attraverso il profilo “lipidico” ad esempio, si possono conoscere gli aspetti più classici, come i valori di Colesterolo HDL (spia dell’attività fisica) e i valori di Glicemia e Trigliceridi (spesso li ha alti chi mangia tardi, di sera, un eccesso di carboidrati).
Il profilo “generale” associa poi anche la misura delle proteine del plasma, che sono uno specchio fedele della giusta introduzione di proteine nell’alimentazione.
Per ora, il livello d’infiammazione è indicato dal BAFF e dal PAF, citochine che esprimono una possibile reazione ad alimenti e rappresentano per l’organismo dei segnali di pericolo.
Vengono misurati attraverso test come Recaller o BioMarkers, i cui risultati indicano anche come scegliere i cibi, in relazione al profilo alimentare individuale, per migliorare la sensibilità insulinica e rendere più efficaci i cambiamenti alimentari necessari per il corretto dimagrimento.
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