Contromisure efficaci per il grasso da farmaci
L’effetto “bomba” indotto dalla stragrande maggioranza degli psicofarmaci è ormai proverbiale. Nonostante le ultime ammissioni da parte delle case farmaceutiche e le evidenze scientifiche più recenti, alcuni neurologi e psichiatri si ostinano a dire ai propri pazienti che gli psicofarmaci “non possono fare ingrassare”.
Chi lavora in ambito clinico, sul campo, sa invece quanto sia sentito questo problema, e un gruppo di ricercatori cinesi ha pubblicato sul JAMA una ricerca attraverso la quale ha dimostrato che per contrastare l’aumento di peso indotto da farmaci antidepressivi ed antipsicotici è sufficiente un modesto supporto orientato al miglioramento della sensibilità insulinica (Wu RR et al, JAMA 2008 Jan 9;299(2):185-93).
La sensibilità insulinica è l’indicatore della semplicità con cui le cellule possono utilizzare il glucosio circolante nel sangue e quindi funzionare. Nei diabetici e nei malati metabolici ad esempio, la sensibilità insulinica peggiora, e si può parlare di resistenza insulinica. Per fare funzionare le cellule l’organismo deve produrre molta insulina, provocando a quel punto dei danni non pensabili.
I risultati della ricerca hanno però confermato che il controllo dei livelli di resistenza insulinica abbinati all’esercizio fisico consente la massima perdita di peso nelle persone ingrassate per l’uso di farmaci.
In definitiva emerge che il controllo dell’insulina (ottenuto attraverso la somministrazione di metformina, oppure stimolato da una dieta a questo orientata) e l’esercizio fisico sono strumenti sufficienti per riportare alla norma il proprio peso. Il solo controllo dell’insulina o il solo esercizio fisico, non ottengono una risposta così significativa come le due azioni usate sinergicamente.
La soluzione sta nel mangiare bene e nel sapersi muovere. Scoprendo che si tratta anche di una delle ricette che combatte la depressione, rendendo inutile allora l’impiego di questa classe di farmaci così dibattuti.