L’acido ascorbico può essere usato nelle diete di rotazione?
DOMANDA
L’acido ascorbico contenuto nei succhi di frutta è controindicato per chi soffre di ipersensibilità ai gruppi alimentari di frumento, nichel e lieviti?
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
leggere correttamente le etichette alimentari è lo strumento più utile per acquistare salute con il cibo, ma a volte può rivelarsi difficoltoso.
Primo ostacolo: sono spesso scritte in piccolo. Bisognerebbe andare al supermercato con una lente d’ingrandimento o guai a dimenticare gli occhiali.
Secondo ostacolo: districarsi nelle mille sigle. Sarebbe d’aiuto un manuale di lettura. Un bel tomo della Treccani forse non basterebbe. Fortuna che la Comunità Europea ha uniformato le sigle nei paesi aderenti e richiede per i prodotti importati un adeguamento alla normativa.
Con un po’ di esperienza anche l’etichetta più fumosa può rivelarsi di grande aiuto per scegliere se acquistare o lasciare.
Sicuramente una lista breve degli ingredienti è già di gran pregio. Poche voci con diciture semplici e chiare sono sinonimo di un cibo poco elaborato, spesso più sano. E poi un produttore attento ha piacere che l’acquirente sappia che cosa ha per le mani e ha piacere nel comunicarlo.
Cos’è l’acido ascorbico? È il nome chimico della vitamina C. I suoi poteri protettivi e curativi sono molto noti: dalla cura del raffreddore all’impiego nell’industria alimentare. Il succo degli agrumi, in particolare il limone, ne è ricco.
Chi ha un minimo di dimestichezza in cucina spesso ha l’abitudine di usare il succo di limone per evitare che i cibi diventino scuri, come nella preparazione della torta di mele. In gergo tecnico serve per evitare l’imbrunimento di frutta e verdura dopo il taglio.
Nell’industria alimentare viene utilizzato come additivo per migliorare la conservazione di prodotti vegetali (frutta e verdura), ma anche nei farinacei e in alcuni alcolici.
La sua sigla è E300, con riferimento al acido L-ascorbico. Diciture come E301, E302, E 304 definiscono molecole simili.
Come additivo alimentare l’acido ascorbico perde la sua azione vitaminica, andando ad esaurire il suo potere nella protezione e conservazione degli alimenti. Pertanto in etichetta la dicitura “addizionato con vitamina C” è stata bloccata dalla Comunità Europea come mendace.
In natura, frutta e verdura ne sono ricchi, ma l’estrazione è difficile. Ecco perché l’industria ricorre prevalentemente alla sintesi chimica.
Ad oggi questa strada per la produzione è la più utilizzata. Pertanto può essere ritenuto un cibo valido nella dieta di rotazione su lieviti, nichel e frumento.
Una via che sta iniziando a prendere piede è quella della fermentazione batterica, che è ancora poco diffusa. Per ora via libera, in futuro chissà.